Udine catalizzatore per l'innovazione e la ricerca
Cardine dell'intero progetto del Dipartimento di Medicina dell'Università di Udine, progettato di Progetto CMR, che ha visto la posa della prima pietra a gennaio di quest'anno e che sarà terminato entro la fine del 2024, è l'idea di apertura e dialogo.
La costruzione di un nuovo dipartimento di edilizia universitaria in città segna una pietra miliare significativa, promettendo di portare una moltitudine di benefici come hub per l'istruzione, l'innovazione e l'impegno della comunità, con un profondo impatto sul panorama socio-economico della città.
Il nuovo edificio va oltre l'architettura per diventare motore di un processo di sviluppo urbano più ampio e complesso. Migliorerà in modo significativo le opportunità educative e fungerà anche da catalizzatore per l'innovazione e la ricerca.
Un progetto aperto a tutti e senza alcuna barriera, proprio come l'ideale di educazione che questo edificio vuole trasmettere.

Dal punto di vista architettonico, l'edificio è conforme alle più recenti normative antisismiche grazie all'installazione di dispositivi di dissipazione volti a ridurre la trasmissione del moto sismico lungo l'asse verticale della struttura.
Questo progetto rappresenta un investimento sul futuro, non solo per l'Università, ma anche per la città di Udine e per l'intero Friuli.
Così ne hanno parlato i progettisti: "Uno degli obiettivi del progetto è quello di fornire un elevato grado di flessibilità nel complesso sistema ripetitivo tra i due edifici - aule e laboratori - armonizzandoli con il contesto esterno e urbano. Il progetto soddisfa i principi guida degli standard ambientali minimi (CAM) e i criteri di valutazione dei principali protocolli di certificazione ambientale, confermando che è possibile raggiungere un elevato livello di sostenibilità. In particolare, l'edificio sarà certificato LEED secondo il protocollo “Building Design and Construction Evaluation System for New Construction” e la planimetria della sistemazione esterna sarà strutturata in modo da preservare il più possibile l'essenza degli alberi esistenti".