- INFO POINT
- Di Silvano Lova
- Dove: Bergamo
Visione e Azione
Round Table talksSpesso in Italia ci hanno abituati ad ascoltare tanti buoni e nobili propositi destinati poi a sciogliersi come neve al primo sole di primavera.
Soprattutto nel segmento dell’Innovazione (quello con la I maiuscola appunto) e, ancora di più, in quello delle costruzioni questa ‘verbosità inconcludente’ è il grande vulnus che affligge un settore con coefficienti di redditività (direttamente collegati all’innovazione per altro) che si collocano ai gradini più bassi della classifica non solo in Europa, ma anche in buona parte del Mondo.
Ed è per questo che siamo andati, dopo il nostro articolo (qui il link diretto) che ne presentava le logiche, a visitare gli spazi espositivi che Rete Edinnova e il Consorzio Intellimech hanno allestito in occasione della fiera Edil di Bergamo.
L’iniziativa era interessante per due motivi principali: Edinnova si presentava per la prima volta in una manifestazione aperta al pubblico (erano stati fatti degli incontri tra startup innovative e soci) per presentare le sue attività e, soprattutto, lo faceva affiancata da una articolata rete di partner (da multinazionali a startup più o meno strutturate) per presentare a tutti gli stakeholders le possibilità connesse all’applicazione delle nuove tecnologie al mondo delle costruzioni. Dalle parole, quindi ai fatti, un passo per niente breve e scontato, come sottolineavamo in apertura del nostro articolo.
Da evidenziare che, sebbene Edinnova sia nata a Bergamo su iniziativa di una serie di aziende della zona, supportate da Confindustria Bergamo e Ance Bergamo, l’iniziativa verrà riproposta in altri eventi in tutto il nostro Paese, proprio con l’obiettivo di diffondere la cultura e le potenzialità dell’innovazione, aggregando anche altre realtà che condividono le logiche e la filosofia delle imprese che per prime hanno scelto questo percorso.
A Bergamo, in occasione di Edil, abbiamo intervistato i protagonisti di Rete Edinnova e di Consorzio Intellimech (anch’essa nata nella bergamasca e che oggi raggruppa molte realtà sia locali sia distribuite sul territorio nazionale, comprendenti sia piccole e medie imprese sia multinazionali.).
Le idee a confronto
Torniamo a parlare di Edinnova, con il suo presidente Angelo Luigi Marchetti; Marchetti che ci spiega le ragioni di fondo che sono alla base della partecipazione di Edinnova alla fiera Edil di Bergamo: “Cittadella Edinnova è un format unico (quindi destinato a essere replicato, ndr) e originale nel panorama italiano che pone al suo centro tre obiettivi: fare incontrare, confrontare e collaborare gli operatori del settore”.
“Partiamo dalla constatazione che nel nostro comparto operano sì grandi realtà, ma anche tantissime medie e piccole imprese per le quali, paradossalmente, il più grande ostacolo all’innovazione è riuscire a smarcarsi dall’attività quotidiana per andare a incontrare, in occasioni come questa, altre realtà del settore. Da qui, appunto nasce un confronto costruttivo, un vero e proprio scambio di idee che porta l’imprenditore a riflettere sulle opportunità che il mercato offre”.
Mi piace affermare che si tratta di un ‘incontro di Idee’ e che, dalla interazione tra le varie esperienze, si crea un valore aggiunto e si aprono nuove strade che, una volta tornati in azienda, possono contribuire ad arricchirla, donandole nuove opportunità.
“Proprio con questa logica (quella della condivisione di Idee) è nata la Rete Edinnova che raggruppa numerose imprese che hanno capito quanto sia importante incontrarsi e collaborare; non solo, hanno anche deciso di investire (tempo e denaro) per implementare progetti di ricerca e sviluppo e percorsi di innovazione all’interno del mondo delle costruzioni con il duplice obiettivo di far crescere non solo le imprese associate, ma anche un intero ecosistema (popolato da realtà di piccola e media dimensione, ma anche da colossi internazionali) che si mette a disposizione del proprio settore di riferimento”.
“Ci siamo resi tutti conto che se l’ecosistema e quindi la filiera del valore cresce, parallelamente migliora la qualità, crescono le competenze a vantaggio di tutte le realtà che partecipano al progetto. In questa nostra attività siamo facilitati dal fatto che in altri comparti industriali queste tecnologie e questo approccio di filiera sono già presenti e generano importanti risultati; in un’ottica di Open Innovation, per portare valore al nostro settore, basta confrontarsi con le esperienze di altri settori, filtrandole e adeguandole alle necessità del mercato delle costruzioni”.
Sottolinea Marchetti: “L’obiettivo che abbiamo oggi a Edil, con Cittadella Edinnova, è quello di diffondere questa filosofia; a questo scopo abbiamo organizzato tre aree: un’arena di confronto in cui gli imprenditori mettono a valor comune le proprie idee, uno spazio che ospita 15 start-up (individuate in collaborazione con i Politecnici di Milano e Torino e con Abitech) per presentare quelli che sono i trend che il nostro settore potrebbe seguire per l’implementazione di tecnologie già sperimentate in altri ambiti; infine, abbiamo allestito anche un’area demo dove tecnologie innovative vengono presentate fisicamente nelle loro applicazioni pratiche per il mondo delle costruzioni, per far capire che la robotica o l’automatizzazione sono già possibilità di oggi e non solo di domani”.
Siamo noi imprenditori che, prima di tutto dobbiamo capirle, per poi applicarle ai problemi della nostra attività quotidiana, per crescere, essere più performanti e di conseguenza più competitivi.
Conclude Marchetti: “L’innovazione non ha confini; penso che sia nell’interesse di tutti i visitatori raccogliere la sfida che proponiamo con Cittadella Edinnova, portandoci nuovi stimoli. Da parte nostra non chiediamo di meglio, siamo disponibili ad alzare l’asticella, proprio perché riteniamo che il nostro settore abbia ancora grandi potenzialità di crescita e sviluppo”.
L’unione fa (sempre) la forza
Rete Edinnova è partner del Consorzio Intellimech, che raggruppa un gran numero di imprese operanti in vari settori industriali con l’obiettivo di stimolare la ricerca e sviluppo nei settori più innovativi (robotica, intelligenza artificiale, digitalizzazione sono solo alcuni tra questi); per capire meglio la sinergia tra le due realtà abbiamo intervistato il presidente di Intellimech, Gianluigi Viscardi : “Intellimech è nato vent’anni fa, quando si parlava di meccatronica, una vera e propria rivoluzione; da questo presupposto, supportati da Confindustria Bergamo e da Kilometro Rosso, abbiamo iniziato a lavorare per accompagnare le aziende in un processo di trasferimento tecnologico tra imprese da una parte e università e istituti di ricerca dall’altra”.
Sottolinea Viscardi: “Ci siamo scontrati subito sulla capacità di investimento economico che le nostre aziende avevano e che non consentiva (salvo pochi casi) di attivare progetti di ricerca concreti in ambito universitario; il passo successivo è stato, quindi, quello di aggregare più imprese, proprio per raggiungere quella massa critica necessaria a realizzare progetti di ricerca concreti e significativi, in grado di dare ricadute importanti sul comparto”.
Abbiamo quindi raggruppato 14 aziende e attivato il primo progetto universitario; fin da subito abbiamo cercato di portare le logiche di impresa (controllo e verifica di produzione in primis) nell’ambiente della ricerca: ogni mese controllavamo l’avanzamento del progetto e lo facciamo tutt’ora, anche se i percorsi di ricerca attivi sono diventati molto numerosi.
“Lo facciamo anche riunendo i nostri associati nei Pomeriggi Intellimech, momenti molto apprezzati che sono non solo utili per l’aggiornamento sullo stato di avanzamento dei vari filoni di ricerca, ma rappresentano anche occasioni di confronto, condivisione e crescita per gli associati stessi”.
“Il percorso ci ha portati oggi ad avere 72 aziende associate, con 3 milioni di euro di trasferimento tecnologico attivi; si tratta di progetti sia orizzontali sia verticali (e quindi molto specifici per determinate esigenze) e progetti cluster. Il nostro obiettivo è quello di portare più progetti possibili al TRL 9 (Technology Readiness Level, scala di valori da 1 a 9, dove 1 è il più basso - definizione dei principi base - e 9 il più alto - sistema già utilizzato in ambiente operativo, ndr)”.
“Il primo di questi progetti, partito nel 2020, in piena epidemia di Covid-19, è stato la realizzazione del JOiiNT LAB al Kilometro Rosso, un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro, che nasce da una importante collaborazione tra tutto il sistema Bergamo e L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un progetto che ha dato lavoro a 25 persone, ha sviluppato una serie di attività con l’obiettivo di renderle realmente fruibili nell’attività di ogni giorno delle imprese che vi hanno partecipato”.
“Concluso questo, oggi è attivo un nuovo progetto altrettanto importante, con un’orizzonte di 11 anni: riguarderà le fabbriche generative che sono destinate a mettere al centro della produzione l’Uomo (con attività di alto profilo, mentre la produzione sarà delegata ai robot)”.
"Tre anni fa, ed è per questo che siamo presenti anche qui a Edil, abbiamo iniziato a collaborare con Rete Edinnova, impostando in comune accordo una revisione dei loro processi sulla base di quelli he che abbiamo sviluppato negli anni con Intellimech. Dopo un anno di prova, tutte le aziende della Rete Edinnova sono entrate nel Consorzio Intellimech, sposando i nostri obiettivi: contaminazione, condivisione e open innovation”.
L’innovazione, infatti, è trasversale a tutti i settori e solo dal confronto tutti possono averne il massimo e mutuo beneficio. Incontrandosi e dialogando vincono tutti, un concetto che, oggi più che mai, dovrebbe essere al centro di ogni nostro sforzo
Ricercare, proporre, applicare
Nell’area demo di Rete Edinnova erano presenti numerosi casi di successo realizzati dall’attività di ricerca e sviluppo promossa in collaborazione con il Consorzio Intellimech; tra questi molti programmi di sviluppo di soluzioni robotiche, come ci spiega Francesca Negrello , referente tecnico di JOiiNT LAB: “Cosa vuol dire innovare nel mondo dell’edilizia? Significa in prima istanza conoscersi e, subito dopo, essere disposti a contaminarsi, a mettere in gioco le proprie certezze con l’obiettivo di cambiare in meglio il proprio metodo di lavoro”.
“E proprio questo, una sorta di ecosistema che vede collaborare ricercatori come me con persone delle imprese, è il nostro obiettivo fondamentale; da questo dialogo sono nati progetti importanti, arrivati all’applicazione sul mercato, come quello con Fassi Gru con la quale abbiamo sviluppato un robot che aumenta le possibilità operative della gru, rendendole allo stesso tempo più semplici e intuitive da gestire, ma anche e soprattutto più sicure”.
“Oltre a questo, stiamo continuando a sviluppare il nostro filone principale di ricerca che riguarda la realizzazione di soluzioni robotiche customizzate in grado di muoversi in autonomia nel cantiere, riuscendo a collaborare con l’uomo, supportandolo in quelle attività manuali faticose e rendendo il cantiere un luogo più sicuro. Interessanti sviluppi sono quelli di soluzioni robotiche per il lavoro in quota, dato che il robot può riconfigurarsi, aumentando la propria altezza e arrivando dove l’uomo potrebbe lavorare in condizioni di scarsa sicurezza”.
Conclude Negrello: “Le nostre soluzioni robotiche mirano a affiancare l’uomo, non a sostituirlo, sgravandolo delle operazioni più faticose, ripetitive e, soprattutto, torno a sottolinearlo, pericolose”.
Per uno sviluppo utile delle nostre soluzioni tecnologiche abbiamo bisogno di un dialogo con chi è sul campo tutti i giorni e che conosce molto bene le problematiche di cantiere
Accanto ai ricercatori di JOiiNT LAB e dell’Istituto di Tecnologia di Genova,IIT, esponevano alla Cittadella Edinnova anche diversi partner della Rete Edinnova, come ad esempio Heidelberg Materials; con Riccardo Pasa , responsabile i.build - business unit pavimentazioni, abbiamo parlato di uno degli ultimi prodotti frutto della ricerca del gruppo: “Siamo entusiasti di poter presentare la nostra ricerca tecnologica applicata in occasione della Cittadella di Edinnova, Rete di cui, come Heidelberg Materials, siamo parte attiva”.
"Per il nostro gruppo l’innovazione è infatti, uno dei driver principali della crescita, sviluppiamo materiali low carbon e li mettiamo anche in opera, sempre seguendo le linee guida della riduzione dell’impatto ambientale, oltreché ovviamente della qualità dell’intero processo dalla produzione alla posa (con la nostra business uniti che si chiama i.build)”.
“Il nostro gruppo è fortemente impegnato nel processo di decarbonizzazione, un indirizzo che richiede importanti investimenti in ricerca e sviluppo sia di prodotto sia di processo; qui a Edil abbiamo portato uno dei prodotti frutto della ricerca, i.dro Drain che, grazie alla sua permeabilità, consente di raccogliere l’acqua piovana più agevolmente, con un impatto positivo sull’impiego di questa preziosa risorsa naturale”.
“In ottica di condividere questa attività di ricerca, siamo fortemente impegnati a divulgarla verso imprese e progettisti, soprattutto quelli che lavorano con le Pubbliche Amministrazioni; riteniamo infatti fondamentale il loro ruolo per disseminare l’utilità di questi nuovi prodotti, fondamentali per rendere i progetti e di conseguenza i cantieri e i manufatti finiti più sostenibili durante il loro arco di vita”.
Infine incontriamo Raffaella Donghi, CFO di Sangalli spa, impresa bergamasca impegnata nelle costruzioni infrastrutturali che fa parte della Rete Edinnova e rappresenta il punto di vista di chi l’innovazione la applica ogni giorno in cantiere: “Sono convinta che le imprese di costruzione abbiano bisogno di avere un ufficio di ricerca e sviluppo; il far parte di Edinnova e del Consorzio Intellimech aiuta proprio in questo senso, fornisce un supporto per poter mettere a terra tutte quelle innovazioni disponibili sul mercato alle quali, anche le imprese come la nostra che operano nel mercato delle costruzioni, non si possono più sottrarre”.
"Noi, come Sangalli, abbiamo trovato in Edinnova un aiuto molto importante per portare in azienda innovazioni che a prima vista potevano sembrare molto difficili da trasferire nel nostro operare quotidiano, ma che alla prova dei fatti sono risultate gestibili e assolutamente utili. Il valore aggiunto maggiore è, quindi, quello di avere un partner con il quale continuamente collaborare e che ascolta le nostre esigenze, proponendo poi innovazioni calibrate sul nostro quadro operativo e utili a efficientare la nostra impresa".
Anche noi siamo parte attiva in questo processo, sperimentando le innovazioni sul campo, fornendo ai ricercatori un feedback operativo in modo da poter effettuare un fine tuning reale, che porti al miglioramento continuo di tali tecnologie.
Conclude Donghi: “Riteniamo che sia fondamentale, poi, diffondere questo sistema che promuove l’innovazione all’intero settore delle costruzioni, ai nostri colleghi imprenditori; siamo, infatti, convinti che nessuno ormai possa permettersi di non innovare, senza per questo dover sostenere gli ingenti investimenti di un ufficio ricerca e sviluppo interno. Edinnova, ne sono convinta, è un modello vincente (che ci aiuta anche a trovare i finanziamenti disponibili per i progetti di innovazione che mettiamo in campo), che è in grado di dare un fondamentale aiuto nell’aumento dell’efficienza produttiva del nostro settore, migliorando al contempo la qualità del lavoro dei nostri operatori e, ovviamente, la sicurezza in cantiere”.