- INFO POINT
- Di Silvano Lova
- Dove: Merano
Silenziosa e invisibile: la tangenziale di Merano
Reti di trasportoÉ senza dubbio l’opera pubblica più importante e ambiziosa mai realizzata in Provincia di Bolzano; parliamo della nuova tangenziale di Merano, un tracciato che per la maggior parte si sviluppa in sotterraneo e che, nel 2026 quando sarà terminata, consentirà di spostare una importante quota del traffico veicolare fuori dal centro urbano in superficie.
Due lotti al tempo
L’opera è stata pensata per essere realizzata in due lotti (il primo concluso nel 2023); attualmente è in costruzione il secondo che verrà aperto al traffico, secondo quanto previsto dal cronoprogramma, nel 2026.
Su invito della Dalecom di Paese e ospitati dal Consorzio di imprese che sta realizzando il progetto (la Capofila Carron Bau, PAC e Mair Josef & Co.) abbiamo visitato il cantiere, non solo per conoscerne lo stato di avanzamento, ma anche per capire quale ruolo hanno avuto nella costruzione le attrezzature noleggiate da Dalecom per il getto dei calcestruzzi.
Una piacevole sorpresa in entrambi i casi: da una parte abbiamo trovato un cantiere estremamente organizzato e altrettanto sicuro, dall’altra una tecnologia che ha consentito ai tecnici del Consorzio di gettare in sicurezza e efficienza in situazioni logistiche impossibili da gestire con sistemi di jet grouting tradizionali.
Prima però di mettere i ‘boots on the ground’ (letteralmente) ricapitoliamo i tratti distintivi di questa importante opera.
Ambizione concreta
A Merano l’idea di spostare il traffico e liberare il centro per i cittadini arriva da lontano; già alla metà del secolo scorso, si pensava a sgravare i portici dal traffico, scavando una galleria da via Galilei fino a Monte San Zeno.
Idea che è sempre rimasta nella testa dei Meranesi, tanto che, negli anni ’60, l’ing. Kauntz propose una circonvallazione ‘Ovest', con, di nuovo, una galleria, questa volta all’altezza della passeggiata Tappeiner.
Una proposta ripresa dal piano della viabilità di Merano del 1976. Dopo un paio di progetti arenatisi, nel 2003 venne presentata la proposta per la circonvallazione nord-ovest della città, il cui tracciato venne integrato nei piani urbanistici dei comuni interessati: Lagundo, Merano e Tirolo.
Nel frattempo viene realizzato un primo lotto dalla superstrada MeBo (Merano-Bolzano, ndr) fino alla stazione ferroviaria di Merano. Il secondo Lotto, di cui parliamo oggi, si riferisce al completamento dello svincolo “Merano Centro/Stazione”, alla prosecuzione della galleria fino alla rotatoria Monte Zeno e alla realizzazione delle varie strade di collegamento per Maia Alta, per la zona artigianale Monte San Zeno e per la Val Passiria fino allo svincolo per Tirolo.
La circonvallazione nord-ovest di Merano è sostanzialmente concepita come collegamento sotterraneo tra la superstrada MeBo e la Val Passiria. Il primo lotto, lungo 1.050 metri, è già stato realizzato come galleria con una prima parte lunga circa 570 metri, eseguita a cielo aperto, mentre la parte restante è stata eseguita con il sistema ‘a coperchio’.
Prevista in galleria anche una buona parte del tracciato del lotto 2, scavata nel primo tratto dalla fine del lotto 1 per circa 130 metri con tecnica top down, per poi procedere per circa 1.070 metri, con tecnica a foro cieco in materiale sciolto.
I restanti 985 metri, fino ad arrivare presso Monte San Zeno, vengono eseguiti sempre con tecnica a foro cieco, ma in roccia. Le strade di allacciamento per Maia Alta, la zona artigianale Monte San Zeno e la Val Passiria sono realizzate con tecnica stradale tradizionale, all’aperto. È previsto, infine, il rifacimento del viadotto esistente sopra il fiume Passirio.
Priorità alla sicurezza
Ci accompagna nel grande cantiere sotterraneo, accedendo dall’ingresso di Monte San Zeno, Salvatore Lanciano , ASPP sul cantiere per Carronbau, che sottolinea nuovamente come: “Il cantiere riguarda la circonvallazione Nord di Merano, lotto 2, ed è costituito principalmente dalla realizzazione di una galleria della lunghezza di circa 2.300 metri, che è stata in parte scavata con l’impiego di esplosivo per volate successive.
Si trattava, infatti, di scavare una roccia particolarmente dura, difficilmente gestibile con altre tecniche di scavo. Terminato lo scavo in roccia, attraversando una zona composta da materiale sciolto, abbiamo continuato la realizzazione della galleria con tecniche tradizionali che prevedevano dei preconsolidamenti con jet grouting e preinfilaggi al contorno per poi procedere con lo scavo con mezzi meccanici, essenzialmente escavatori equipaggiati con martelli demolitori”.
Il progetto prevede lo scavo a partire da due fronti, sia dal lato Tirolo sia dal lato Merano; dedichiamo davvero estrema attenzione alla sicurezza del cantiere sia per quello che riguarda la tutela e la salute dei lavoratori sia dal punto di vista degli impatti dello scavo in superficie.
“Dal primo punto di vista installiamo, mano a mano che il fronte procede, una rete di colonnine SOS (ogni 300 metri), affiancata da un sistema di controllo e monitoraggio degli operatori in galleria che ci consente di conoscere in tempo reale l’identità e la posizione precisa in galleria di ognuno dei nostri colleghi.
L’attività di avanzamento scavo, una volta terminato il jet grouting e gli infilaggi, procede con l’esecuzione dello scavo con stati di avanzamento programmati di circa 1,5 metri di profondità, anche in relazione alla sezione di progetto della galleria in quel punto. Terminato lo scavo vengono posate le classiche centine di sostegno, con passo predeterminato dalle indicazioni di progetto, sulle quali viene applicato uno strato di spritz beton”.
“C’è, poi, un’altra caratteristica dello scavo del Lotto 2 che merita di essere evidenziata: per un lungo tratto il tracciato si sviluppa in una zona che ha coperture di terreno molto basse (da sei metri fino a soli due metri) e che, quindi, ha richiesto la predisposizione di una rete di controllo e monitoraggio con sensoristica di tutte le zone e gli edifici in superficie in un’area che si estende per più di 20 metri da un lato e dall’altro dello scavo stesso”.
“In questo modo siamo certi di avere il controllo totale di eventuali possibili fenomeni di subsidenza (anche leggerissimi) e possiamo intervenire per porvi rimedio. L’obiettivo è quello, ovviamente, di realizzare un’opera così importante nei tempi previsti, senza causare alcun danno, anche minimo, agli edifici che sorgono sopra il tracciato”.
“Sempre del lotto 2 fa parte anche un’importante opera: una rotatoria centrale funge infatti da snodo sotterraneo del traffico; si tratta di un manufatto particolarmente rilevante e interessante, strutturalmente immaginato (e già realizzato) come una galleria toroidale con pilastro centrale. Le dimensioni di scavo sono piuttosto importanti: parliamo di un diametro di circa 42 metri e di un’altezza che raggiunge i 19 metri. Dal mio punto di vista questa rotatoria assieme al parcheggio caverna sono le due opere più visivamente impattanti e professionalmente soddisfacenti che abbiamo realizzato”.
Prosegue Lanciano : “Appunto proprio da questa rotonda si ha accesso a un’altra importante struttura: stiamo infatti realizzando un parcheggio sotterraneo (che chiamiamo parcheggio-caverna) che si estende per circa 22 metri al di sotto della superficie; quest’opera che verrà collegata alla tangenziale tramite un accesso a quattro corsie di immissione, consentirà di trasferire i parcheggi della zona centrale di Merano in un’area senza impatto per la vita dei cittadini”.
Garage sotteraneo
Lo scavo del garage viene realizzato con volate successive che utilizzano esplosivo e con sistema top-down, procedendo dall’altro verso il basso. Una volta raggiunta la quota di progetto sul fondo scavo, realizzeremo le strutture del parcheggio con sistema a pilastri e solette in cemento armato. Anche per quest’opera, la sicurezza è la nostra priorità: abbiamo previsto una serie di vie di fuga e gli stessi presidi di controllo e monitoraggio presenti nella galleria principale. Una volta terminato, dal garage cittadini e turisti potranno accedere direttamente al centro di Merano (vicinissimo al Duomo, ai famosi portici o a via Galilei).
Lanciano ci parla poi del rapporto con Dalecom: “All’interno del garage abbiamo avuto la necessità di realizzare una serie di cunicoli tecnici di sezione molto più ridotta rispetto a quella delle gallerie principali; per questo abbiamo avuto l’esigenza di utilizzare delle pompe cingolate da spritz beton di dimensioni minori che ci garantissero una più elevata agilità negli spazi ristretti, senza per questo dover transigere sulla produttività del cantiere e sulla qualità del manufatto realizzato”.
"Dopo una analisi di quello che il mercato ci proponeva, abbiamo deciso di noleggiare le pompe necessarie e abbiamo individuato Dalecom come fornitore. Dalecom non solo ci ha fornito le macchine necessarie, ma ha anche attivamente collaborato con la direzione tecnica per individuare la corretta tipologia delle macchine che rispondesse al meglio alle caratteristiche operative del cantiere”.
“Con la macchina scelta abbiamo quindi realizzato lo spritz beton di tutte le parti dei cunicoli tecnici; la macchina noleggiata ha un impiego completamente differente rispetto a quella che impieghiamo per le gallerie principali, ma i nostri lancisti, dopo un primo periodo di formazione (eseguita assieme ai tecnici Dalecom, un servizio non banale che abbiamo apprezzato molto) sono riusciti a padroneggiare appieno la tecnica operativa dell’attrezzatura che, per cunicoli così piccoli, anche dal punto di vista della sicurezza ci consente di avere vantaggi davvero molto importanti”.
Dalecom non è stato solo un fornitore di noleggio, ma un vero e proprio consulente a 360°, sempre presente e reattivo alle nostre richieste, che ha saputo consigliarci sulle macchine migliori per le opere che dovevamo realizzare, fornendoci anche, lo ripeto perché si tratta di un fattore molto importante dal punto di vista della sicurezza, la formazione per il loro corretto impiego.
Consulenza e noleggio: due in uno
L’ambiente sfidante della galleria e i calcestruzzi utilizzati per lo spritz beton, estremamente ‘aggressivi’ nei confronti delle macchine utilizzate (ricordiamoci che la componente manutenzione ha un ruolo chiave nella gestione delle flotte di noleggio di macchine per il calcestruzzo), non spaventano Walter Comiotto, titolare (con lunga esperienza di cantiere) della Dalecom di Paese, che ha fornito a noleggio le macchine da spritz: “L’intervento di Merano è, senza dubbio, al pari delle torri di Milano o di altri grandi progetti a cui abbiamo partecipato, un cantiere su cui, come Dalecom, non potevamo non esserci".
"Mi spiego meglio: nel corso degli anni, come Dalecom, abbiamo maturato un’esperienza davvero unica nella gestione delle problematiche del getto di calcestruzzo in cantiere; abbiamo una flotta di mezzi a noleggio davvero ampia e variegata e siamo in grado di proporci non solo come fornitori, ma anche come consulenti specializzati per i nostri clienti, soprattutto quando, come in questo caso, le esigenze produttive, di sicurezza e di progetto siano davvero molto sfidanti”.
“Ed è questa capacità che ci ha consentito di individuare, in collaborazione con la direzione tecnica del cantiere di Merano, una soluzione di noleggio in grado di abbinare produttività a agilità operativa".
"Per lavorare in sicurezza negli spazi angusti dei tunnel di servizio al parcheggio ipogeo, infatti, abbiamo proposto una pompa cingolata TSR7 in grado di realizzare lo spritz beton necessario e di muoversi senza problemi sui terreni più accidentati. La TSR7 ha, infatti, un raggio operativo in verticale di 8,80 metri, ma ha anche una distanza minima raggiungibile di 2,5 metri, garantendo all’operatore una capacità di getto davvero da primato per questa categoria”.
Prosegue Comiotto : “Inoltre, la TSR7 non ha problemi con le pendenze per gli spostamenti ed è caratterizzata da una doppia alimentazione, elettrica e diesel, che permette di operare anche in zone in cui l’alimentazione elettrica non è semplice da reperire”.
Sottolinea Comiotto:”Dalecom è un noleggiatore specializzato nel segmento del trasporto e del getto del calcestruzzo, anche e soprattutto in cantieri ad alta complessità realizzativa. Ma sono anche orgoglioso che non sia solo questo: siamo anche una realtà che fonda le proprie radici su una profonda conoscenza del settore, maturata su cantieri italiani e europei di ogni tipo".
Siamo quindi in grado di affiancare i nostri clienti, con ottica proattiva, come consulenti sia in fase di studio del progetto di getto sia durante il cantiere che nel caso in cui, in corso d’opera, emergano criticità operative o nuove esigenze.
Conclude Comiotto : “Ritengo che questa sia la caratteristica che ci distingue dal mercato, ma questo non limita la nostra volontà di continuare a investire nella nostra flotta noleggio, per tenerla costantemente aggiornata e per inserire soluzioni tecnologiche sempre nuove, in grado di fare la differenza per i nostri clienti in tre punti cardine: produttività, affidabilità e, ultima ma forse più importante, sicurezza operativa”.