- INFO POINT
- Di Silvano Lova
- Dove: Mykolaiv
- Stato: Progetto
Dalla parte della Fenice
Tasselli urbaniL’occasione di tornare sul tema si è presentata lo scorso 9 ottobre, quando, presso l’Auditorium Cascina Triulza, a Milano, si è tenuto l’incontro “Il concept master plan per la città di Mykolaiv”; un’iniziativa voluta dal Centro di Eccellenza sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le città intelligenti (ExSUF), istituito da UNECE e Università LIUC , con One Works Foundation (la Fondazione dello studio milanese che si occupa di promuovere lo sviluppo urbano sostenibile dei centri urbani).
In quell’occasione è stato presentato il Masterplan per la ricostruzione della città ucraina redatto da One Works Foundation in collaborazione con One Works, Politecnico di Milano , l'Università LIUC, COWI, LAND, Systematica, Visionary Analytics, Fondazione Housing Sociale e GISdevio.
Prima di addentrarsi nelle logiche del Masterplan, occorre però fare un passo indietro: Mykolaiv è un centro urbano dell’Ucraina centro meridionale, che si estende in un’ansa del fiume Bug, poco prima che questo sbocchi nel Mar Nero; con i suoi 430.000 abitanti è la nona città del Paese e durante la guerra russo-ucraina, purtroppo ancora in corso, ha subito pesanti e ripetuti bombardamenti che, tra gli altri edifici, hanno distrutto l’Istituto della Cultura e danneggiato due Università. Per l'eroica resistenza all'invasione russa, Mykolaiv è stata insignita dal Presidente Zelensky con il titolo di ‘Città Eroe dell’Ucraina”.
Il Masterplan, la cui redazione è iniziata nel 2022, si inscrive nel quadro dell’iniziativa UN4UkrainianCities guidata dalla United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) e si propone di impostare i criteri guida alla base della ricostruzione.
Una ricostruzione complessa
Una ricostruzione che appare subito difficile e complessa e che deve anche essere, secondo i promotori del Masterplan anche l’occasione per ridisegnare il futuro urbanistico, sociale e economico di Mykolaiv, non appena la guerra sarà terminata.
Una fotografia accurata della Mykolaiv di oggi…
Come ogni masterplan moderno, anche quello di Mykolaiv si basa su un’ampia analisi preliminare; l'elemento in più, che lo differenzia da simili progetti realizzati in tutto il mondo, è, purtroppo, rappresentato dai danni causati dalla guerra Russo-Ucraina (ben 344.000 m2- dato aggiornato ad agosto 2023 - di aree danneggiate o distrutte)
Sono state redatti rilievi accurati delle distruzioni dovute ai bombardamenti che si integrano ad analisi socioeconomiche sulla popolazione residente (età, scolarizzazione, gender gap, dovuto anche alla tragica perdita di popolazione maschile dovuta al conflitto) e a una mappatura dell’evoluzione dei segmenti industriali e commerciali trainanti dell’attuale tessuto economico (radicalmente modificatosi rispetto a quello preconflitto).
Interessante anche l’analisi, condotta su tutto il territorio urbano, che ha portato il fuoco sulla soddisfazione (o insoddisfazione) dei cittadini per i servizi e le funzioni a loro disposizione; l’analisi ha sondato numerosi di questi elementi, dalla qualità e disponibilità degli alloggi, alle dotazioni di servizi a livello di quartieri, dalle condizioni delle strade alla qualità dei servizi pubblici e degli spazi verdi.
…per immaginare la Mykolaiv del futuro
Partendo da queste analisi e da un ascolto attento delle esigenze e delle richieste di tutti gli stakeholders locali (investitori, Istituzioni pubbliche, Associazioni e cittadini) OneWorks Foundation e i partner dell’iniziativa hanno messo a punto un piano che non si limita a riparare il tessuto urbano dai danni della guerra, ma fruisce dell’occasione per reimpostare l’urbanistica della città di Mykolaiv, ponendo le basi per uno sviluppo in linea con le dinamiche sociali, economiche e ambientali dei prossimi anni, sulla base di proiezioni demografiche generate appositamente per la città, e macrotrend mondiali.
Un progetto ambizioso, sviluppato in stretto contatto con la municipalità della città ucraina, che si basa quattro temi di “rinascita urbana”: il riavvicinamento al fiume (il cui fronte è da tempo precluso alla popolazione locale per via di onnipresenti e imponenti infrastrutture industriali); il lancio dell’offerta turistica della città, basata sui monumenti e il patrimonio culturale da una parte, e gli sport acquatici e il diportismo dall’altra; la creazione di distretti dedicati all’industria e alla tecnologia, e il recupero dell’archeologia industriale come volano per la rigenerazione; la promozione di quartieri ad uso misto, tra loro collegati da una rete di mobilità dolce e spazi verdi.
Dopo l’approvazione del nuovo Concept Masterplan di Mykolaiv, il progetto individua cinque progetti pilota, utilizzati per testare le strategie proposte. Tra questi, quello definito “Culture & Heritage” si concentrerà su una struttura ben precisa, la Shukhov Tower, da sempre un segno territoriale e icona dell’ingegneria strutturale riconosciuto ad una scala ben più ampia di quella cittadina.
Particolarmente ambizioso il progetto dell’Innovation District, concepito quasi come un incubatore a scala suburbana, in cui far convergere le migliori risorse, dalle Università alle imprese, fino agli investitori internazionali per generare un modello di sviluppo moderno, basato sullo scambio di conoscenze e risorse e non più solamente sull’aspetto manifatturiero. Nel proporre paradigmi di sviluppo innovativi, il distretto ospiterà anche nuovi modelli dell’abitare, sia con interventi di housing di nuova costruzione che di riqualificazione dell’esistente.?
Ovviamente il piano non trascura la manifattura e interviene sulle aree industriali con due macrocategorie di intervento: quelle destinate alla rigenerazione dei distretti definiti ‘brownfield’, ossia aree industriali dismesse di cui la città si riappropria attraverso processi di rigenerazione, e quelle destinate a accogliere distretti industriali moderni, con minore (o nullo) impatto ambientale e maggiore valore aggiunto di impresa e per i lavoratori.
Tutti i progetti pilota sono stati immaginati con la volontà di dimostrare l’effettiva fattibilità economica e sociale dei pilastri del masterplan, al contempo proponendosi, con una sana dose di realismo, di attirare investimenti internazionali per l’implementazione complessiva a livello urbano degli obiettivi del piano.
Verde e mobilità: un ulteriore approfondimento
Due sono gli aspetti che sono stati analizzati poi nello specifico con apposite analisi: la dotazione e la riorganizzazione del verde urbano (e la sua connessione con quello di livello territoriale) e quella dei servizi di mobilità cittadini.
Il primo aspetto è stato seguito da Land, studio milanese fondato dall’architetto Andreas Kipar, che ha portato a una proposta per la generale rivitalizzazione paesaggistica di Mykolaiv volta a creare una città fortemente radicata sul suo territorio e, all’interno di questo, a sottolinearne il rapporto con l’acqua (il fiume Bug e i suoi immissari sono ovviamente una presenza fondamentale nel progetto di rivitalizzazione).
Il programma messo a punto da Land si propone di rendere più solido il rapporto tra la storia della città e il suo ambiente naturale, attraverso la riqualificazione delle aree che si affacciano sul fiume (in modo da creare anche importanti riserve di biodiversità) e mediante la realizzazione di una griglia di spazi verdi a livello urbano, pensata per assicurare a ogni area cittadina una dotazione di spazio pubblico e verde adeguata e omogenea, creando al contempo un tessuto resiliente alle sfide dei cambiamenti climatici e in grado di ridurre le emissioni climalteranti.
Il tema della mobilità è stato, invece, affidato ad un altro studio specializzato, Systematica di Milano, che ha sviluppato la propria azione progettuale incardinandola sulla necessità di reindirizzare il traffico pesante (immaginata una nuova circonvallazione e un nuovo ponte sul Bug), sull’implementazione dei principi dell’intermodalità (anche puntando sul rafforzamento del trasporto fluviale) e sulla necessità di sviluppare un moderno ed efficiente sistema di trasporto pubblico.
In particolare, Systematica propone di realizzare una connessione diretta tra l’aeroporto e la stazione centrale, con una linea ferroviaria e la contestuale conversione dei binari delle aree industriali dismesse in spazi pubblici fruibili dai cittadini e fonte di ricucitura della tessitura urbana.
L’obiettivo di fondo (così come anche quello degli altri interventi) è quello di realizzare un sistema di mobilità integrato, che nel favorire la micromobilità sia fruibile da tutti i residenti e, con la massima omogeneità possibile, in ogni area urbana.