- INFO POINT
- Di Silvano Lova
- Dove: Sommacampagna
L’entusiasmo dei trentenni
Storie d'ImpresaCi sono due concetti che ci sono subito affiorati alla mente non appena abbiamo messo piede nello stabilimento di Sommacampagna di Layher Italia , in occasione della giornata di celebrazione dei 30 anni di presenza dell’azienda tedesca nel nostro Paese: Entusiasmo e Dettaglio.
Non quell’entusiasmo di facciata che troppo spesso percola dagli eventi celebrativi stile new age delle aziende della Silicon Valley, ma quello contagioso trasmesso da chi si diverte durante il proprio lavoro di ogni giorno; un entusiasmo condiviso anche dai clienti presenti, orgogliosi (e non è per nulla scontato nei mercati estremamente competitivi e financial oriented di oggi) del prodotto che usano nei loro cantieri e nei loro eventi.
Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti della giornata non solo per conoscerle queste novità, ma anche per capire le linee strategiche di sviluppo che la filiale italiana del gruppo di Gueglingen – Eibensbach (vicino a Stoccarda) intende implementare nel breve e medio periodo.
Cominciamo proprio da quest’ultimo tema, ascoltando Roberto Vesentini, direttore generale di Layher Italia.
Pionieri di successo
Come padrone di casa, Roberto Vesentini è estremamente richiesto, ma riesce a ritagliare uno scampolo di tempo per parlare di mercato, traguardi e obbiettivi. Uno scampolo ricavato con le unghie e con i denti, dato che i 400 clienti presenti ai festeggiamenti ovviamente richiedevano (ognuno!), la loro parte di attenzione.
Una riflessione: l’entusiasmo percepito durante la nostra visita da parte degli intervistati, vera e propria cifra stilistica dello stile Lahyer (assieme alla qualità dei prodotti) che ci ha colpito, è anche condiviso da Vesentini che sottolinea come: “L’evento di oggi nasce per festeggiare i 30 anni di attività in Italia; in questo lasso temporale abbiamo fatto tanta strada e affrontato tante sfide, alcune più impegnative di altre: nel primo periodo, infatti, proponevamo dei prodotti che il mercato non conosceva ancora e dei quali non riusciva a percepire appieno la valenza tecnica, dato che in quel periodo, ancora più che oggi, era la variabile prezzo a fare da unico discrimine”.
Continua Vesentini : “Per superare questo scoglio, non c’era che una strada: quella di lavorare molto, ogni giorno, per far conoscere non solo i nostri prodotti, ma anche il nostro approccio verso i clienti e i cantieri. Tutta la storia industriale di Layher si incardina, infatti, su un preciso obiettivo: far lavorare meglio i nostri clienti, incrementandone efficienza e produttività e, ovviamente, aumentando la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
”Un altro concetto che riteniamo importante: i tempi evolvono e noi dobbiamo seguire questa evoluzione (o anche anticiparla), continuando a ricercare e ingegnerizzare nuovi accessori e nuove soluzioni tecnologiche che devono poi essere correttamente trasferite ai nostri clienti, proprio affinché loro ne comprendano appieno la valenza per la propria impresa. E momenti come questo (in assenza di fiere specialistiche qualificate in Italia), oltre all’aspetto celebrativo, sono fondamentali per rafforzare questo legame di evoluzione che ci lega ai nostri clienti”.
Sottolinea Vesentini: “Inoltre, man mano che il settore si evolve, si inizia a ragionare su altri aspetti che non sono più solo quelli legati al prodotto tecnologico in sé stesso; ha preso sempre più importanza l’aspetto della sicurezza, un segmento in cui Lahyer investe davvero molto, affinché il lavoratore, sia nella fase di installazione sia in quella di utilizzo del ponteggio che, infine, in quella di smontaggio, sia intrinsecamente in sicurezza”.
”Un altro aspetto, immateriale, ma fondamentale, è quello della sostenibilità dei nostri prodotti: partendo dalla limitazione del consumo di risorse ed energia (alleggerendo ad esempio le nostre soluzioni a parità di prestazioni) fino all’ottimizzazione dei trasporti verso il cantiere. Sotto quest’ultimo aspetto voglio sottolineare come in Lahyer, già da oltre 10 anni, utilizziamo esclusivamente legname proveniente da foreste PEFC, cioè foreste gestite in maniera sostenibile.
Essere all’avanguardia in questi temi fondamentali per il futuro del Pianeta non è un caso: come Gruppo lavoriamo anche in Paesi, come quelli del nord Europa, che hanno intrapreso questo percorso molto prima dell’Italia e quindi oggi ci troviamo in una posizione privilegiata per offrire soluzioni organiche in tal senso”.
"Il lavoro di questi 30 anni ci ha portati oggi ad avere in Italia ben sei sedi di cui quella principale è quella in cui siamo oggi a Sommacampagna; ci sono poi, a presidiare tutti i territori del Paese: Augusta in Sicilia, Trofarello in Piemonte, Sarroch in Sardegna, Colleferro nel Lazio e Varna in Alto Adige (2021)”.
“Se invece si prendono in analisi i segmenti di sbocco dei nostri prodotti, questi ci vedono presenti in tre macroaree operative: l’edilizia (nel quale il restauro monumentale è indubbiamente il nostro punto di forza, seguito dal segmento delle infrastrutture), l’industria (soprattutto industria navale, ma anche nella costruzione e manutenzione delle centrali elettriche, di impianti chimici e petrolchimici) e infine il mondo dello spettacolo e degli eventi, dove le nostre soluzioni contribuiscono a realizzare palchi, tribune, torri luci e torri faro, torri d’arrampicata e piste da sci”.
“Voglio sottolineare come, nel segmento del restauro, stiamo studiando e mettendo in pratica una serie di soluzioni tecnologiche integrate in grado di consentire di tenere aperti al pubblico i monumenti durante i lavori, mentre nel segmento delle infrastrutture il focus è su soluzioni intrinsecamente in grado di aumentare la sicurezza operativa delle maestranze”.
“In questa occasione non voglio celebrare sono la strada percorsa finora al fianco dei nostri clienti, ma anche traguardare l’evoluzione futura a breve e medio termine dei nostri mercati di riferimento: dopo la grande (e sregolata) esplosione del mercato dovuta ai vari superbonus, ci aspettiamo interessanti sviluppi nel segmento delle infrastrutture (anche grazie agli ingenti fondi del PNRR) sia di trasporto sia di servizio, come ad esempio gli ospedali”.
Un altro grande capitolo sarà sicuramente quello della manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie, dato che siamo di fronte a una rete che necessità di interventi ormai a breve termine per mantenere la sicurezza dei fruitori delle reti di trasporto
Conclude Vesentini: "Rispetto a quello trainato dai superbonus ci aspettiamo un mercato molto più esigente e quindi stiamo già erogando ai nostri collaboratori una serie di corsi di formazione per metterli nelle migliori condizioni possibili di essere un partner affidabile per le aziende che saranno impegnate in questi lavori, che si protrarranno riteniamo almeno fino al 2027 (probabilmente anche nel 2028). Siamo quindi ottimisti per il prossimo futuro”.
Tante novità un unico obiettivo: efficienza in sicurezza
A Sommacampagna abbiamo incontrato anche le figure che seguono l’innovazione tecnologica e il supporto di progettazione dei clienti (un servizio di cui in Layher vanno giustamente fieri), Daniele Berlanda, responsabile grandi clienti e Alessandro Rosa, responsabile area tecnica; Berlanda porta subito l’attenzione sulla peculiarità di Layher: “Ritengo che l’integrazione tra quasi 80 anni di storia, una forte esperienza maturata sui cantieri di tutto il Mondo e una conoscenza altrettanto approfondita del mercato italia siano le fondamenta che rappresentano il punto di forza di Layher”.
Continua Berlanda: “In particolare in Italia siamo detentori, anche nel Gruppo (assieme alla Spagna), del know how più approfondito nel segmento de restauro. Nonostante questo importante bagaglio acquisto non smettiamo mai sia di studiare soluzioni nuove (come quella che consente di tenere aperti alla fruizione i monumenti durante il restauro) sia di fornire giornate di aggiornamento ai nostri clienti, in modo di dare loro un vantaggio competitivo costante sul mercato. Lo facciamo anche mutuando soluzioni da differenti settori industriali”.
Interviene Rosa: “La definizione che più ci piace è quella di ‘sistemi integrati’; ovviamente il fulcro è il nostro sistema Allround Multidirezionale da cui gemmano una serie di declinazioni, specificatamente studiate per le varie applicazioni, nei più diversi comparti industriali e che integrano al sistema stesso una serie di accessori, che lo rendono ‘cucito su misura’ per l’applicazione del cliente”.
“Ovviamente, un tale ecosistema integrato, in continuo adattamento alle esigenze del mercato (fermi restando i principi di sicurezza e qualità), richiede una capacità progettuale davvero molto importante; per questo il nostro ufficio tecnico in Italia è composto da sei figure estremamente preparate, a cui si affiancano altri ingegneri sul campo o per sopperire a picchi di lavoro”.
Sottolinea Berlanda: “È importante sapere come la nostra progettazione sia estremamente automatizzata: abbiamo un sistema di progettazione proprietario, che lavora su un plugin di Autocad, chiamato SIM (Scaffolding Information Modeling) che opera in tre dimensioni, controlla in automatico le eventuali interferenze e, infine, fornisce le liste materiali necessari per realizzare il progetto in opera”.
“Il sistema non solo semplifica di molto il processo di progettazione, ma fornisce al cliente un servizio particolarmente completo, dato che è anche in grado di creare anche i disegni di montaggio. Da notare che il servizio e la consulenza non sono solo riservate ai clienti, ma anche ai progettisti esterni con i quali collaboriamo per raggiungere il risultato migliore, più sicuro e più efficiente possibile”.
Il nostro obiettivo, sia come ufficio tecnico sia dal punto di vista dei prodotti e delle soluzioni, è quello di garantire la massima qualità, abbinata al livello più alto ottenibile in fatto di sicurezza sia in fase di montaggio sia in fase di fruizione del ponteggio
“Terzo elemento: la sostenibilità, che è direttamente collegato con la qualità, dato che il nostro materiale è estremamente duraturo e quindi il bilancio energetico per produrlo è diluito su un importante numero di anni. In questo senso, l’acciaio S460, che utilizziamo ora nei ponteggi, è molto più leggero di quello utilizzato comunemente (l’S235) senza essere meno resistente. Abbiamo lavorato anche sulla forma dei nostri ponteggi per poter garantire una compattezza di trasporto ancora maggiore (meno costi e meno emissioni di CO2 in atmosfera) e una migliore ergonomia durante la messa in opera”.
Rosa: “Con la nuova versione, chiamata appunto Layher Lightweight (e presentata durante la giornata del 30°), riusciamo a garantire una riduzione di peso del 10 % che comporta una contestuale compressione dei costi di montaggio del 10 % e dei costi di trasporto del 12 %. È immediatamente evidente come il costo di acquisto della nuova versione (leggermente superiore) sia ampiamente ammortizzato, con un uso anche non intensivo, in meno di un anno, generando importanti vantaggi negli anni successivi”.
Berlanda: “Un’altra delle novità che presentiamo oggi, è nell’ambito dei nostri servizi digitali; già gestiamo tutta la pianificazione e la logistica mediante la nostra LayPLAN Suite (che comprende una serie di tool estremamente ampia); a questa ora affianchiamo un servizio di laser scanner, particolarmente utile per cantieri complessi o particolari (chiese, edifici storici), che ci consente di restituire una nuvola di punti totalmente affidabile, effettuando di fatto un rilievo completo con precisione millimetrica che poi viene utilizzato per la progettazione delle soluzioni di ponteggio, avendo la certezza di aver generato un modello digitale perfetto della struttura fisica in cui inserire il ponteggio stesso”.
“Con questo nuovo strumento riusciamo a gestire in toto il processo della realizzazione dei ponteggi, dal rilievo puntuale, fino ai consigli ai nostri clienti delle sequenze di montaggio (e di conseguenza di smontaggio anche parziale), in relazione agli spazi a disposizione e allo sviluppo temporale del cantiere. Il progetto realizzato infine può essere condiviso tra i tecnici e i clienti attraverso una restituzione in realtà virtuale che ci consente di esplorare nel dettaglio anche interferenze e punti critici che erano sfuggiti a una prima progettazione”.
I nostri software di progetto si interfacciano, infine, con quelli di calcolo che effettuano la verifica statica sia di quanto progettato per la fase di montaggio sia per il ponteggio definitivo (che spesso sono staticamente differenti)
Rosa: “Per chiudere una puntualizzazione sulla logica dei nostri servizi postvendita: quello più importante è senza dubbio la formazione (organizzata per settori industriali di riferimento, dal restauro all’edilizia, dalle infrastrutture agli eventi o all’industria) sia per i montatori sia per aggiornare i nostri clienti alle possibilità offerte dai nostri prodotti più recenti.
È un’attività in cui crediamo moltissimo e per la quale investiamo molte risorse, dato che siamo convinti che il modo migliore per apprezzare i nostri ponteggi (e per utilizzarli con più profitto) sia quello di conoscerli a fondo (un esempio è il sistema di montaggio ottimizzato della nostra trave modulare Flex, che abbiamo presentato oggi per l’Italia, che può essere vantaggiosamente impiegata in segmenti estremamente diversi fra loro)”.
Conclude Rosa: “Per noi, questo è un aspetto fondamentale, soprattutto quando ci affianchiamo a clienti strutturati e aperti al dialogo e alla crescita comune; un aspetto che ci consente di fare davvero la differenza rispetto a soluzioni di ponteggio apparentemente meno costose, ma che poi, tirate correttamente le somme, non lo sono affatto”.