Brescia riabbraccerà il suo teatro romano
Per ora siamo ancora al livello concettuale, ma il progetto di massima sviluppato da Chipperfield Architects (e presentato la scorsa settimana all’Auditorium del Museo di Santa Giulia) per il restauro e la rifunzionalizzazione del Teatro Romano di Brescia ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei magneti di attrazione e sviluppo urbano per la città.
A maggior ragione dato che si inserisce un un percorso articolato che arriva da lontano e che ha visto l’Amministrazione Comunale, in sinergia con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e con soggetto attuativo la Fondazione Brescia Musei, riportare alla luce la quarta cella del tempio repubblicano, posizionare la stupenda Vittoria Alata nel contesto del Capitolium e completare il Corridoio Unesco, percorso pedonale che collega l'area del Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia.


David Chipperfield, in occasione della presentazione del progetto, ha sottolineato che: “È per me e per il mio studio di Milano un grandissimo onore poter lavorare a questo importante progetto per la città di Brescia, il recupero del Teatro Romano, perché ci dà la possibilità di pensare al significato del patrimonio e di riflettere su come i siti archeologici possano avere un ruolo cruciale all’interno delle città, diventando parte viva della struttura sociale, quasi un simbolo connesso al tema della partecipazione collettiva. Un progetto importante come questo permette di dar vita ad un dialogo tra due estremi: da un lato proteggere la storia archeologica, partendo dalla storia del Teatro Romano, dove l’architettura era, dall’altro rigenerare il Teatro Romano, partendo dalla situazione attuale, dove l’architettura è, alla ricerca di un equilibrio e una continuità tra i due estremi, guardando a passato e presente verso il futuro”.
Il progetto, che comprende anche la contestuale riqualificazione del palazzo Maggi Gambara, consentirà sia l'uso di parte della cavea per l'accoglienza del pubblico sia l'utilizzo del pulpito, restituendolo all'originaria funzione di palcoscenico e rievocando, attraverso strutture parte permanenti e parte effimere, l'antica e monumentale struttura del frontescena, perduta probabilmente a causa di un terremoto.
Parallelamente comporterà la creazione di percorsi di visita (il teatro resterà visibile anche durante i lavori di restauro e rifunzionalizzazione) che permetteranno la completa percorribilità di tutti gli ambiti del teatro, dalla cavea e dal pulpito e fino alla media cavea, includendo i vomitoria (gallerie con funzione d'ingresso) collegati alla summa cavea.
L'estensione del percorso di visita alle parti più elevate della costruzione consentirà di raggiungere un punto panoramico per godere un'inedita prospettiva sull'intera cornice archeologica, spaziando con la vista anche fino all'area sacra di Piazza del Foro e del Capitolium.

Interessante ricordare che è stato anche commissionato, a TassinariVetta (storico studio fondato da Paolo Tassinari e Pierpaolo Vetta all’inizio degli anni ’80), il progetto di identità visiva; l’idea in questo caso di disporre le lettere che compongono il nome "Teatro Romano Brescia", trattandole come i frammenti architettonici del teatro; frammenti in questo caso (come quelli da restaurare) in attesa di essere ricomposti per dare vita nell’espressività tipografica a composizioni dinamiche che alludono all’altra metà del teatro: il movimento, il suono, lo spettacolo.