Inno alla torsione (e al PC)
Inaugurato la scorsa primavera, l’art’otel, progettato dallo studio londinese Squire & Partners (il committente è PPHE Hotel Group) è un’interessante struttura ricettiva che sorge in un lotto che all'interno della South Shoreditch Conservation Area, Stuato all'angolo tra Old Street e Great Eastern Street, si articola su una forma cilindrica pura che si eleva fino a 26 piani, garantendo una stupenda vista sulla città in tutti i punti cardinali.
L'hotel comprende 357 camere, una palestra, una spa, una piscina, una galleria d'arte, una sala proiezioni da 60 posti, ristoranti, bar e lounge; oltre all’hotel, la struttura ospita, verso la sommità, ben cinque piani di spazi per il co-working e tre piani di spazi polifunzionali per eventi.

Interessante la genesi del concept della torre; nel corso del processo di progettazione di Squire & Partners, la forma cilindrica dell'edificio si è evoluta in una forma di ruota dentata fratturata in pianta, che si alza e si adatta in risposta al contesto e alle funzioni interne.

Ciascuna sezione della ruota dentata è estrusa su due piani, separati da una mensola orizzontale in alluminio che consente a ogni ingranaggio di essere letto individualmente all'interno della composizione complessiva. I piani a doppia altezza vengono poi ruotati per dare l'illusione di una serie di componenti in movimento.
All'interno di ogni ruota dentata, alette metalliche tortili, sempre in alluminio nero, si estendono dall'alto verso il basso cambiando ad ogni piano dimensione e densità di griglia. Queste forme riflettenti sono posizionate a ritmo sincopato intorno alla torre, dando profondità all'articolazione della facciata.
A incorniciare la torre all'altezza del primo piano, due opere d'arte originali di Banksy di grandi dimensioni che facevano parte del sito originario sono state conservate e incorporate nel progetto.
Interessante e non scontato lo spunto progettuale alla base della forma architettonica cilindrica e del rivestimento che fanno riferimento ai componenti meccanici dei primi computer analogici, anche in omaggio alla vicina Silicon Roundabout, centro del settore tecnologico londinese.

All'interno, in collaborazione con il designer d'interni Digital Space, l'artista urbano D*Face ha guidato l'ideazione e la progettazione di tutti gli spazi pubblici e per gli ospiti, tra cui una D*Face Masterpiece Suite di 196 m2 e sculture, murales e dettagli su larga scala in tutto l'edificio.