Parigi arriva a Issy
La costruzione del Grand Paris Express ha ispirato l'ultimo passo nella trasformazione del sobborgo parigino di Issy-les-Moulineaux (area sud-occidentale della Capitale), un tempo industriale, in una Smart City assolutamente moderna, come ben incarnato dal concorso internazionale per il quartiere Leon Blum.
L’area è destinata a un importante processo di trasformazione e valorizzazione urbana, all’insegna della sostenibilità; valorizzazione che sarà ulteriormente rafforzata con l’attivazione, prevista per il 2026, della nuova stazione della Linea 15 del Gran Paris Express, destinata a collegarlo con la rete (strutturatissima) dei trasporti pubblici parigini.

Il progetto vincente per la nuova stazione, redatto dagli americani di Studio Libeskind, è il risultato di un concorso internazionale di architettura che ha visto la partecipazione di Snøhetta, di Sou Fujimoto, del nostro Stefano Boeri, di Valode et Pistre, S e di Jean-Paul Viguier.
L’edificio, destinato a divenire l’icona principale del nuovo sviluppo urbano, prevede oltre 20.000 metri quadrati di alloggi in tre torri di 17 piani ad alta efficienza energetica, un contributo destinato ad adattarsi al carattere di una città che ha già abbracciato la tecnologia in una miriade di funzioni civiche, dal trasporto pubblico allo smaltimento dei rifiuti.
Oltre agli alloggi (285 unità residenziali previste, di cui un terzo sono riservati a progetti di edilizia sociale), troveranno posto nelle tre torri uffici, un hotel, punti vendita (più di 10.000 metri quadri) e un palazzetto dello sport (gli spazi dedicati alle funzioni sociali superano i 5.400 metri quadri complessivi), in un ottica di integrazione funzionale volta a raggiungere il massimo livello possibile di integrazione sociale. Nei livelli sotterranei sono previste cantine, spazi tecnologici e parcheggi.
Dal punto di vista architettonico, interessante il ponte verde che collega i due volumi che compongono il nuovo edificio (con un rapporto proporzionale fra loro di 2 a 1); uso del verde che continua anche in tutte le coperture, proprio a evidenziare la logica di sostenibilità ambientale che Parigi, a partire dal grande evento delle Olimpiadi tenutesi nel 2024, ha sposato per il proprio sviluppo futuro.