Quando il garage non è solo funzione
“Form follows function” sosteneva già nei ruggenti anni ’30 del secolo scorso Louis Sullivan; un assunto diventato un mantra per intere generazioni di architetti e che , per contro, ha generato un’importante linea di pensiero (e di pubblicazioni) critica di cui ricordiamo il divertente “Form follows Fiasco” di Peter Blake.
Come al solito, la realtà sta nel mezzo (e non per questo nella medietà), come testimonia un interessante esempio francese che arriva da Rennes. Qui lo studio o-s architectes di Nantes ha progettato e realizzato per Semtcar il parcheggio scambiatore tra la rete di metropolitana della città, integrandolo anche con la locale stazione di bus.
Quali architetture incarnano più di un parcheggio il rischio di far predominare la funzione sulla forma o, viceversa, di piegare la funzione alle esigenze formali (dando ragione a Blake)? Molto poche, probabilmente ed è per questo che l’intervento progettuale di o-s architectes ci sembra un’ottima sintesi tra forma e funzione.
Stalli e rampe si integrano armonicamente con la pelle esterna dell’edificio, senza spocchiose mimetizzazioni, anzi evidenziandone la plasticità nello spazio.
Struttura principale (un classico travi e pilastri) demandata al calcestruzzo facciavista (di memoria quasi brutalista) che si integra armonicamente con le tettoie delle pensile della stazione del bus in legno o con i brisesoleil dell’involucro dell’edificio (in questo caso la struttura è in acciaio), in i progettisti hanno inserito anche elementi modulari in polimetilmetacrilato.
Se alla pelle esterna è affidato il compito di definire il volume complessivo delle strutture il relazione all’intorno urbano, al calcestruzzo facciavista va il ruolo di radicare l’edifico a terra, attraverso una serie di pilastri binati a tronco di piramide rovesciato e con i volumi dei vani scala e ascensori che, soprattutto nella stazione dei bus, generano elementi di grande solidità materica.
Il rapporto con il cielo è tipico di quello dei parcheggi pluripiano, anche se i progettisti hanno tentato di ‘addolcire la pillola’ con un elemento in cls bianco che funge da protezione dalla caduta e propone di utilizzare il tetto come piattaforma di osservazione a 360° sulla città e sul territorio circostante (esercizio probabilmente solo di stile, dato che ci risulta difficile immaginare i passeggeri, che vanno al lavoro o che tornano a casa alla sera, fermarsi ad ammirare il panorama).
Parcheggio che nel complesso ospita 800 posti macchina e stazione bus da 13 baie di partenza delle linee per una superficie complessiva dell’intervento di 32.000 metri quadri.