Lombardini 22 e Icop per la Scuola Superiore di San’Anna
Sono in corso i lavori per l’ampliamento a Pisa delle strutture didattiche della Scuola Superiore di Sant’Anna. La ICOP di Basiliano sta costruendo il nuovo Parco Scientifico Tecnologico che prevede investimenti per 52,5 milioni di euro e verrà realizzato con la formula del parternariato pubblico-privato con un valore complessivo (compresi 20 anni di servizi di manutenzione e gestione) di oltre 118 milioni di euro. I lavori, come da cronoprogramma dureranno 27 mesi.
Il progetto è della milanese Lombardini 22 e si articola in sette corpi di fabbrica in cui troveranno posto le attività di ricerca e didattica del dipartimento di Scienze Sperimentali (Biotecnologie, Ingegneria, Medicina e Scienze Agrarie), per una superficie complessiva di oltre seimila metri quadri di superfici coperte, che i sviluppano su 20.000 metri quadri complessivi. Il tutto inserito in un’ampia area verde, in cui spiccano le logiche correlate alla mobilità sostenibile (non solo piste ciclabili, ma anche punti di ricarica per veicoli elettrici).
Oltre agli spazi per la didattica e la ricerca (laboratori e una camera bianca), il progetto comprende anche spazi destinati a uffici e un auditorio.
L’intervento, come stabilito dal masterplan di Lombardini 22, si articolerà in due momenti costruttivi distinti e successivi: nel primo saranno edificati quattro edifici, il centro tecnico e una piazza centrale con bacini di ritenzione e un serbatoio di stoccaggio.
In un secondo momento due dei bacini verranno ritombati e nelle aree recuperate saranno edificati i restanti tre edifici, riservando i bacini rimasti per attività ludiche e ricreative.
Sullo sfondo le caratteristiche del paesaggio suburbano pisano , fatto di campagna attraversata da canali, con la quinta delle montagne; e proprio questo contesto naturale è alla base della progettazione di Lombardini 22 che promuove l'integrazione tra ambiente costruito e natura, in modo da creare un tessuto continuo che rispetta il patrimonio agricolo dell'area.
Il masterplan reinterpreta così il paesaggio locale, influenzando le aree funzionali del sito. Il parco sarà caratterizzato da zone urbane per piazze e luoghi di aggregazione e da zone naturali per scopi ambientali e ricreativi. Il campus, circondato da una strada perimetrale, comprende parcheggi ombreggiati, una pista ciclabile e una piazza centrale per gli eventi.
Il progetto rispetta i criteri di sostenibilità ambientale (secondo le filosofie costruttive Nearly Zero EnergyBuildings), e benessere, con una attenta progettazione illuminotecnica nelle varie condizioni stagionali e giornaliere, il controllo della temperatura e dell'umidità, protezione acustica, ergonomia e ricambio d'aria. Si concentra su tre temi: riduzione della CO2 con i materiali di facciata, riduzione dell'isola di calore e utilizzo di pannelli fotovoltaici.
Le facciate saranno realizzate con pannelli prefabbricati in cemento geopolimero (con strato isolante integrato) abbinate a lamiere stirate in alluminio, così da ridurre fino al 70% le emissioni di carbonio. Stessa attenzione nella gestione e nella progettazione degli spazi verdi, studiati e dimensionati per ridurre il fenomeno dell’isola di calore, collegato alla eccessiva cementificazione degli spazi urbani.
Ovviamente, non manca una importante dotazione di pannelli solari. Interessante anche l’applicazione di materiali in grado di ridurre le concentrazioni di materiali organici volatili, in modo da garantire nel tempo agli utilizzatori un ambiente interno salubre in ogni condizione ambientale.
Inoltre, Tuned, il gruppo di lavoro di Lombardini 22 rivolto all’applicazione delle neuroscienze in architettura, ha progettato le analisi dei rapporti visivi e percettivi del masterplan allo scopo di studiare l’influenza dell’orientamento degli edifici e degli spazi aperti sul comportamento degli utenti, massimizzando il progetto complessivo dal punto di vista dell’inclusività, del senso di orientamento e della semplicità di movimento.
Dal punto di vista compositivo, quindi, la planimetria complessiva dell’area segue una linea spezzata, che si dipana, attraversando l’intero lotto da est a ovest, con un interessante portato di dinamismo spaziale, articolato su momenti di compressione volumetrica generati dai rapporti con tra gli edifici, in modo da garantire ai fruitori un processo di scoperta progressiva e continua del campus. Gli edifici sono ruotati rispetto alla linea di allineamento principale per aprire la vista dal percorso verso l'esterno, stabilendo una forte connessione visiva tra il progetto e il suo contesto paesaggistico.
L'accesso al lotto avviene attraverso una rampa tra due prati in pendenza, che termina con una vasca riflettente che domina la scena rispecchiando gli edifici e il cielo. La rotazione degli edifici è stata studiata per esaltare la connessione visiva con i vicini monti pisani, creando un rapporto diretto tra i visitatori del parco tecnologico e il paesaggio circostante.