Metamorfosi di Armi in Cultura
Una vera e propria opera di metamorfosi, dalle forme rigide delle caserme a quelle morbide e fluenti, derivanti da suggestioni, tavola cromatica e forme dei ghiacciai, destinate alla didattica e all’insegnamento.
Parliamo del nuovo Polo Universitario della Valle d’Aosta, progettato dallo studio MCA di Mario Cucinella , un intervento che si sviluppa su un’area complessiva di oltre 52.000 m2 e che prevede una superficie dell’edificio principale di nuova costruzione di 7.500 m2.
Inaugurato ufficialmente lo scorso 26 settembre, il nuovo polo è, appunto, frutto della riqualificazione e della ricucitura urbana del polo dismesso di caserme dell’esercito che insisteva a pochi passi dal centro di Aosta.
In particolare sono stati recuperati i principali corpi di fabbrica esistenti dell’Ex Caserma Testafochi, trasformando completamente il rapporto urbanistico tra il luogo e la città; le nuove strutture del polo universitario si aprono al dialogo con il tessuto urbano e sono destinate ad ospitare 2.000 studenti, in un nuovo contesto fortemente caratterizzato da grandi aree verdi e spazi aperti.
Le suggestioni progettuali, oltre a relazionarsi con le vette innevate circostanti, hanno consentito di superare radicalmente la rigidità planimetrica e di facciata tipiche delle caserme, permettendo, contemporaneamente, alle nuove strutture di garantire, livelli estremamente elevati di performances energetiche e di gestione e ottimizzazione dei flussi luminosi a seconda delle funzioni ospitate nei vari spazi.
Sono quattro i livelli fuori terra che caratterizzano le nuove strutture, a cui si aggiungono due livelli interrati in cui, oltre agli immancabili locali tecnici, trovano posto l’aula magna da 176 posti, due laboratori informatici e una sala studio. Strutturalmente l’edificio è caratterizzato da solai in cemento armato, sorretti da setti nello stesso materiale, elementi che consentono la gestione di importanti luci libere e una versatilità di spazi funzionali altrettanto adatta alle esigenze della didattica contemporanea.
Ma è sulle facciate che si possono trovare gli elementi più interessanti del lavoro progettuale di MCA: esse si articolano e trasformano a seconda della fruizione interna degli spazi e della relazione con gli spazi esterni, anche seguendo attenti studi delle caratteristiche di ombreggiamento, soprattutto nella stagione invernale.
Ecco che, verso la piazza, si sviluppa un involucro intelaiato più osmotico (costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl) e, al piano terra, viene collocata la caffetteria, in strettissima relazione con il “Jardin de l’Autonomie”, mentre verso la città gli elementi si addensano e anche le funzioni cambiano, dando spazio alle aule didattiche. In quest’ultimo caso l’edificio si definisce nei suoi stilemi addensandosi anche visivamente, senza per questo negare la relazione con il resto del tessuto cittadino.
Trasformazione, osmosi, contaminazione, identità (nel senso più nobile del termine) e condivisione, come sottolinea anche Mauro Cucinella: “Il polo universitario della Valle d’Aosta rappresenta un esempio di come l’architettura possa dialogare con il territorio, rispettando il passato e aprendo nuovi spazi di condivisione per il futuro. Il recupero dell’ex Caserma Testafochi non è solo una riqualificazione urbana, ma un’occasione per creare un nuovo punto di riferimento culturale e formativo per la città di Aosta. Questo progetto dimostra come sia possibile coniugare la memoria storica con una visione innovativa, capace di rispondere alle esigenze della comunità e alle sfide ambientali del nostro tempo”.