Tradizione e innovazione vanno a teatro
Tutto parte da un concorso internazionale vinto da PES-Architects di Helsinki nel 2021; in tre anni il nuovo (e imponente) teatro di Nanchang (capoluogo da sei milioni di abitanti della provincia cinese di Jiangxi) non solo è stato concluso, ma anche inaugurato ufficialmente lo scorso 30 settembre con un concerto tenuto dall’Orchestra Filarmonica Cinese.
Il grande complesso architettonico si affaccia direttamente sul lago Jiulong e riesce a integrare armonicamente gli imponenti volumi necessari alla vita di un grande teatro (soprattutto quello della torre scenica), grazie a un elegante e sinuoso gioco di coperture a doppia curvatura realizzate in elementi ceramici integrati su una struttura di cavi in acciaio, che compongono le grandi vele che lo radicano sul terreno.
Un elemento progettuale questo baricentrico nel lavoro di PES-Architects, come sottolinea anche Tuomas Silvennoinen, presidente di PES-Architects e capo progettista del progetto. “La nostra visione era quella di creare un campus culturale versatile e comune che si integrasse sia nell'ambiente urbano che nel paesaggio lacustre. L'edificio è stato ben accolto dal pubblico e sono estremamente orgoglioso del risultato e del lavoro del nostro team”.
La ceramica, la cui produzione affonda profondamente le radici nel retaggio culturale della regione di Jiangxi. è protagonista, assieme al bambù (altro materiale quasi archetipico da queste parti) delle scelte estetiche progettuali; utilizzata per la facciata, contribuisce con la sua tonalità traslucida (tipica delle porcellane per il the) alla fusione dei volumi con l’ambiente; il bambù, invece, caratterizza le pareti interne, creando un forte contrasto con le superfici esterne chiare, presentandosi anche, in una versione con trattamento ignifugo, nei foyer e negli spazi dedicati alle rappresentazioni teatrali.
Interessante la scelta di caratterizzare gli spazi di passaggio al piano terra, che integrano tutte le funzioni pubbliche e commerciali tipiche di un moderno teatro e che sono stati immaginati richiamando l'atmosfera di una tradizionale strada di un villaggio cinese, dove le funzioni interne sono visibili e facilmente accessibili ai passanti. Il passaggio, caratterizzato da illuminazione zenitale diffusa, collega anche il parco del lago Jiulong a nord e al futuro quartiere commerciale a sud.
Il teatro, con una superficie complessiva di oltre 45.000 metri quadrati, è composto da tre componenti funzionali principali: una grande sala per l'opera da 1.600 posti, una sala polifunzionale da 450 posti e, infine, un centro culturale in cui trovano spazio le sale prove e le esposizioni.
Ovviamente, la sala principale da 1.600 posti costituisce il cuore del teatro; le sue superfici, dalla forma organica (e in questo c’è molto della tradizione progettuale finlandese) sono ottimizzate dal punto di vista acustico e rivestite in bambù tinto scuro e intrecciato a fili, con un motivo ondulato che richiama le onde del vicino lago Jiulong. L'impressione generale è quella di uno strumento musicale finemente lavorato.
La sala polifunzionale, invece, presenta un rivestimento in bambù più chiaro, con sedute regolabili e una griglia di cavi nel soffitto per garantireuna disposizione flessibile dell’illuminazione.
L’approccio progettuale di PES_Architects a questo tipo di architetture è ben chiosato da Jyri Eskola, partner e direttore dello sviluppo di PES-Shanghai e vice capo progettista del progetto: “Il Nanchang Grand Theatre esemplifica il nostro impegno nella progettazione di centri per lo spettacolo funzionali, di alta qualità estetica e senza tempo”.
Conclude Eskola: “Il nostro obiettivo è esplorare continuamente nuovi modi per integrare materiali naturali e vernacolari in grandi progetti culturali, creando un ponte tra il passato e il presente. L'equilibrio tra acustica, forma, funzione e materiali della sala dell'opera di Nanchang è stato perfezionato grazie alla nostra precedente esperienza. Ci auguriamo che l'edificio e la sua offerta culturale arricchiscano la vita degli abitanti di Nanchang per i decenni a venire”.