La Fifth Avenue cambia pelle
È una delle arterie stradali iconiche di New York e ora si appresta a cambiare radicalmente pelle; lo scorso 29 ottobre è stato ufficialmente presentato, infatti, il progetto concettuale di riqualificazione della Fifth Avenue, messo a punto da Future of Fifth in stretta collaborazione con il Municipio di New York (con il contributo di Arcadis, Sam Schwartz Engineering, Field Operations, e Public Works Partners).
Il progetto di massima è stato redatto con la collaborazione di cittadini e stakeholders (7.500 le interviste realizzate) e una volta condiviso con la Municipalità darà luogo a un masterplan definitivo verrà presentato entro l’estate 2025.
Si tratta di un programma ambizioso di riqualificazione all’insegna della riorganizzazione dei flussi di traffico e della ridistribuzione dell’equilibrio dei pesi fra i vari mezzi di trasporto che utilizzano l’arteria della City.
La Fifth non diventerà certamente solo un viale pedonale, ma l’idea di base è quella di aumentare drasticamente lo spazio a disposizione dei pedoni, partendo dalla considerazione che l’attuale larghezza dei marciapiedi sia insufficiente per gestire gli spostamenti pedonali nei giorni feriali ordinari, diventando addirittura quasi ingestibile nei periodi di festività quando, in questa area cittadina, si scarica (letteralmente) un flusso di 23.000 persone all’ora.
Una vera e propria alluvione di persone che minaccia di travolgere i quartieri che si affacciano sulla Fifth e che come una alluvione va gestita, adeguando l’area che deve assorbire l’extra flusso (anche abbondante nei giorni normali, quando quasi raggiunge le 5.500 persone all’ora).
La proposta quindi si concentra non solo sull’ampliamento della sezione dei marciapiedi (che passano da 4,5 metri a oltre 7,5 metri a cui si aggiungono 2,5 metri di sezione piantumata), ma anche sulla riorganizzazione e sul ridisegno degli elementi di ingombro, che insistono sui marciapiedi stessi (lampioni per l’illuminazione, fiorire, altri elementi di arredo).
Il tutto senza ridurre la dotazione di verde, anzi: il progetto prevede la piantumazione, lungo tutta la Fifth di circa 230 alberi ad alto fusto, a cui si aggiungono quasi 2.000 metri quadri di nuove aree piantumate ad arbusti e altre essenze a basso fusto (alcune in aree a raso, altre in fioriere fuori terra). Sedute e elementi di corredo (cestini, ecc) completano il progetto all’insegna di una mobilità più lenta che, nelle stime dei promotori, dovrebbe aumentare notevolmente gli introiti delle attività commerciali che si affacciano sul viale.
Dal punto di vista dei materiali utilizzati, l’area di passaggio dei marciapiedi sarà realizzata in calcestruzzo colorato, mentre l’area di filtro tra il marciapiede e le corsie stradali (che passano da tre a due) sarà realizzata da lastre in granito locale.
Le aree riservate al traffico veicolare saranno in conglomerato bituminoso, mentre gli attraversamenti pedonali saranno in calcestruzzo. Tutti gli incroci saranno delimitati da una rete di dissuasori, volti a scongiurare il rischio di invasione delle aree pedonali da parte del traffico veicolare.
Le emergenze architettoniche e i punti di aggregazione presenti lungo il tracciato della Fifth (la chiesa di St Patrick Patrizio e quella di St. Thomas e la Biblioteca Pubblica di New York tra gli altri, ma anche il vicino Rockfeller Center) verranno sottolineate con soluzioni progettuali ad hoc, volte a integrarle nel flusso pedonale, con lo scopo di massimizzarne l’osmosi con tra i flussi di passaggio e quelli di fruizione dei singoli monumenti.