Quando la tecnologia incontra il progetto
Siamo a Marfa, in Texas, piccola cittadina di poco più di 1.700 anime, poco distante dal confine messicano; è qui in corso un ambizioso progetto di trasformazione che mira a trasformare un grande campeggio nel deserto in un complesso residenziale che comprende anche un hotel.
La firma della progettazione è quella del visionario studio BIG di Copenaghen che con questo intervento ha saputo sposare con estrema sensibilità, l’impiego di tecnologie costruttive innovative e l’attenzione al territorio.
Tecnologie innovative rappresentate da una colossale stampante 3D, progettata e ingegnerizzata dalla Icon Tecnology di Austin; Alta oltre 4 metri, larga 14 metri, la stampante ha anche un nome (Vulcan) e pesa 4,75 tonnellate. Lavorando con la tecnologia chiamata a "modellazione a deposizione fusa” la stampante deposita strati di materiale da costruzione attraverso un ugello spinto da un pistone.
Il materiale utilizzato si chiama Lavacrete, una miscela di cemento, la cui ricetta varia, quasi in tempo reale, a seconda delle condizioni climatiche al momento della posa; variando la miscela si riescono a mantenere costanti non solo le caratteristiche prestazionali dell’architettura, ma anche il colore delle pareti (che potrebbe variariare drasticamente in caso di una ricetta unica per il getto).
Fin qui la tecnologia. Ma l’architettura? BIG ha immaginato strutture che si inseriscono armonicamente con il paesaggio circostante; aiutati dalla tecnologia di stampa 3d che consente di modellare curve e livelli con molta più libertà e più velocemente rispetto agli altri sistemi tradizionali, i progettisti hanno sposato i tradizionali stilemi delle architetture di questa zona del Texas con un approccio minimalista che riprende la topografia dell’ambiente circostante.
Troviamo quindi un’attenta fusione tra elementi geometrici tipici della geometria Euclidea con forme più organiche, strutturati su una palette cromatica fedele a quella della natura che, in molti casi, riesce a dare la felice impressione che le strutture siano la continuazione degli elementi naturali.
Il nuovo complesso sorge su un’area di oltre 250.000 metri quadri e si organizza attorno alla struttura del nuovo hotel che come sottolinea il committente Liz Lambert: “La nuova evoluzione di El Cosmico è il punto di arrivo di un progetto cui lavoro da anni".
"Da sempre ho voluto offrire ai miei clienti un universo più completo in termini di esperienza El Cosmico: una piscina, uno stabilimento balneare, un hammam, un ristorante e più spazio per laboratori e attività. E ora quel sogno sta diventando realtà su un incredibile appezzamento di terreno di 25 ettari ai margini della città”.
Non solo: il nuovo hotel è anche il fulcro di un insediamento composto da 37 abitazioni residenziali private, con superfici coperte di dimensioni variabili fra 150 e 250 metri quadri (tre o quattro stanze da letto). L’architettura nei suoi volumi si ispira ai silos che svettano nel panorama pianeggiante dell’area desertica del sud Texas e prevede grandi aree di collegamento di soggiorno all’aperto. Anche in questo caso la tecnologia di stampa 3D ha consentito a BIG di sperimentare nuove soluzioni di integrazione fra murature interne e funzioni abitative, di estrema organicità compositiva, difficilmente raggiungibili con altre tecnologie di costruzione.
Una curiosità: El Cosmico ha anche un avamposto nella città di Austin; un padiglione permanente, stampato in 3D e con gli stessi stilemi architettonici del complesso principale, dedicato alle arti e alla musica che sembra naturalmente sorgere dalle pendenze naturali di una collina della città Texana.