- INFO POINT
- Di Giulio Di Chiara
- Cosa: Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica
- Dove: Carini
- Stato: Progetto
Infrastrutture all'avanguardia: il motore dello sviluppo scientifico italiano
Edilizia OspedalieraL'Italia è da sempre un luogo di eccellenza nella ricerca scientifica e l'investimento in infrastrutture è fondamentale per sfruttare appieno il potenziale di centri di ricerca e istituti universitari. La disponibilità di spazi adeguati e dotati di attrezzature all'avanguardia, è la condizione sine qua non per ampliare lo spettro delle applicazioni, innalzare la qualità dei risultati e attirare investimenti da tutto il mondo. Due esempi su tutti: Il CERN (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra ha un importante centro di ricerca a Frascati, vicino Roma. In pianura padana, il Politecnico di Milano rappresenta un esempio virtuoso e di riferimento per il settore. In tema di territorio e indotto, le statistiche parlano chiaro: il CERN di Ginevra ospita più di 15.000 ricercatori e tecnici provenienti da oltre 100 paesi, mentre il Politecnico di Milano conta più di 40.000 studenti e oltre 2.000 professori e ricercatori. Città che vivono di vita propria.
Le infrastrutture favoriscono lo sviluppo di cluster di innovazione e l'attrazione di investimenti in settori ad alta tecnologia. Inoltre, la presenza di ricercatori provenienti da tutto il mondo stimola l'economia locale, attraverso l'affitto di alloggi, il consumo di beni e servizi e la creazione di posti di lavoro indiretti.
Il Sud Italia si muove in tal senso.
Sulla spinta di una collaborazione pubblico-privata, la Fondazione Ri.MED ha decisamente puntato le sue fiches per investire e innovare in Sicilia".
Un grande centro di ricerca biomedica sorgerà nel comune di Carini, a pochi chilometri dall’aeroporto Falcone e Borsellino” di Palermo.
Diverrà la casa di oltre 600 tra ricercatori e operatori del settore.
Prima di visitare questo maxi cantiere alle pendici della conca di Carini, abbiamo incontrato il presidente della fondazione, il Dott. Paolo Aquilanti, Magistrato del Consiglio di Stato. Un’intensa chiacchierata a trecentosessanta gradi sulla genesi di questo grande investimento, sui retroscena e sugli orizzonti di crescita territoriale.
Aquilanti:“La fondazione nasce da una esperienza già consolidata a Palermo da 25 anni, quella dell'ospedale ISMETT, Istituto Mediterraneo dei Trapianti, a sua volta nato da una accordo di collaborazione tra la Regione Siciliana e l'Università di Pittsburgh".
"Una partnership originale tra un ente italiano e un ente straniero, una fondazione non profit che reinveste tutti gli utili proprio nell’attività di ricerca. Con un ulteriore accordo internazionale si è ritenuto virtuoso estendere questa collaborazione al campo della ricerca, delle biotecnologie e delle ricerca biomedica. Sulla base di una specifica norma di legge del 2005 è stata costituita la Fondazione Ri.MED".
"Da allora la fondazione ha sviluppato una propria attività organizzata con sede a Palermo, con al centro la ricerca biomedica, accompagnata da iniziative di divulgazione scientifica e organizzazione di seminari anche a livello internazionale".
Una sede a Palermo, nel cuore del Mediterraneo, che però fa fronte ad un problema infrastrutturale: la dislocazione dei laboratori.
Aquilanti:“La fondazione svolge il suo operato in laboratori ospitati da diverse strutture dislocate nella città di Palermo: in primis presso lo stesso ISMETT, nostro partner, presso l'Università di Palermo e presso le sedi palermitane del CNR. Questi sono i tre asset che noi utilizziamo al momento. Nel complesso contiamo quasi 90 ricercatori tra group leader, esperti con background internazionale, e principal investigator, ricercatori a tempo con contratti a tempo determinato e indeterminato,dottorandi, borsisti e così via".
I gruppi di ricerca (attualmente 15, ma è un numero variabile) seguono le principali discipline di attività scientifica nel campo biomedico: dalla genomica alla proteomica e all’ingegneria dei tessuti.
Tutte orientate alle dirette applicazioni cliniche".
È questo il distintivo che brilla sulla divisa della fondazione Ri.MED: non una ricerca di base ma una “ricerca traslazionale”, cioè capace di trasferire immediatamente il risultato della ricerca sul paziente. Trapianti di fegato in età pediatrica è uno degli interventi per cui ISMETT in tal senso ospita pazienti da altre regioni d’Italia, dall’intero bacino del Mediterraneo ma anche dall'est e nord Europa.
Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB)
© Fondazione Ri.MED
Il core competence di Ri.MED è questo, portare la ricerca ad una dimensione ancora più importante, e ciò sarà possibile quando il centro di ricerca in costruzione sarà inaugurato.
L’obiettivo dichiarato è il 2025 come data di taglio del nastro.
Aquilanti:“Questo centro di ricerca è una realtà di dimensioni importanti perché si sviluppa su una superficie laboratoriale di circa 17.000 metri quadrati".
"La superficie complessiva ed edificata è pari a circa 50.000 metri quadrati. Stimiamo circa 600 persone a regime, ovviamente in larga parte ricercatori”.
Promised Lands :Qual è la geografia dei ricercatori?
Aquilanti :“Sono per il 90% ragazzi che hanno studiato e sono di origine siciliana. Molti di loro, circa un quinto del totale, hanno fatto esperienze all'estero e sono tornati qui per lavorare e proseguire il loro percorso scientifico. Una quota minore è composta da giovani che vengono da altre parti d'Italia e dall'estero. Ad esempio dal Sudamerica. La gran parte di loro, più del 60%, sono donne. Anche questo è un dato significativo che conferma una tendenza già conosciuta: anche nelle discipline tecniche e scientifiche la qualificazione accademica e professionale delle donne è in fortissima crescita".
Costruire una grande casa, spaziosa e attrezzata, a discipline scientifiche così importanti diviene lo strumento per generare nuove centralità territoriali e nuovo appeal per i giovani siciliani che decidono di rimanere o tornare in Sicilia.
Mettiamo un attimo in pausa la conversazione sul tema centrale, ovvero il costruendo centro di ricerca, per soddisfare una nostra curiosità, che attiene alla sfera personale del nostro interlocutore.
Nel curriculum del Dott. [Aquilanti] figurano competenze e incarichi di estrema importanza e responsabilità: laureato in giurisprudenza, ha ricoperto ruoli nel Governo, come Capo Ufficio Segreteria della 1a Commissione del Senato - Affari Costituzionali.
Ci chiediamo e gli chiediamo se e in cosa c’è stata una continuità tra la sua carriera politica e il ruolo di presidente di una fondazione così tecnica.
Aquilanti :“La continuità sta nell’aver lavorato sempre al confine, diciamo così, tra l'amministrazione e la politica. Questa branca scientifica, per quanto mi affascini, era ed è per me del tutto ignota, non sono uno scienziato. Ho ricevuto studi di carattere giuridico-umanistico, però le problematiche nella ricerca, nella formazione, nella diffusione del sapere e anche nello sviluppo industriale che coinvolgeranno questo nostro progetto, hanno un contenuto politico in senso autentico molto forte e coinvolgono le istituzioni".
"Io sono nominato come presidente della fondazione dal Presidente del Consiglio dei Ministri… Quindi c'è un interesse del governo nazionale, della Regione ovviamente, delle autorità locali, della città metropolitana.Il mio compito è anche e soprattutto di interprete, ovvero stabilire, sviluppare e consolidare relazioni con tutte le autorità.
Nondimeno c'è un grande interesse personale che ho maturato e coltivato qui sul campo: ho scoperto una realtà nuova, molto interessante, giovane e dinamica, che scommette sul riscatto di una terra che purtroppo per tanti altri aspetti è rimasta piuttosto indietro".
E proprio in una regione povera di industrie ma con tanto talento a disposizione, che la ricerca deve assumere un ruolo trainante che stimoli intraprendenza e virtuosismo.
Aquilanti:“Occorre individuare dei filoni di attività che possono produrre risultati anche sul lato dello sviluppo produttivo.
A Carini c'è una zona industriale che versa in una situazione non proprio florida come tante altre, però ci sono già delle Infrastrutture che possono essere recuperate, rigenerate".
"Il nostro è un settore ad altissimo contenuto tecnologico, la ricaduta produttiva è praticamente inevitabile, dunque può e dovrà costituire un fattore di attrazione di investimenti perfino dall'estero, rivolti a nuove imprese o imprese già consolidate che intendono sviluppare prodotti nati da questa attività di ricerca".
Promised Lands:Nello specifico, in cosa può concretizzarsi un indotto in questo territorio? Aquilanti : “Consideri che già adesso abbiamo registrato circa 30 brevetti con i nostri ricercatori, alcuni dei quali presuppongono una produzione industriale. Penso alle valvole cardiache".
"Le manifatture di prodotti legati a questa ricerca crea un fattore virtuoso anche da un punto di vista economico.Tra l'altro il nuovo centro ha una collocazione geograficamente felice perchè vicinissima all'aeroporto, in prossimità dell'autostrada e della linea ferroviaria che collega l'aeroporto a Palermo, appena a fianco di una ZES, (Zona Economica Speciale, ndr).
Quindi anche con i vantaggi derivanti da procedure e vantaggi fiscali, confidiamo molto in iniziative imprenditoriali e produttive.Per esempio c'è una startup che è stata fondata da un nostro ricercatore negli Stati Uniti d'America, pertanto confidiamo di fare cose del genere anche qui in Sicilia".
L’auspicio di una crescita imprenditoriale e produttiva passa anche dalla collaborazione sinergica con gli enti territoriali che sinora si sono assunti le rispettive responsabilità, nel segno di un beneficio territoriale da traguardare.
Il ruolo del Presidente è determinante nel conseguire quella stabilità nei rapporti della Fondazione Ri.MED con sindaci e assessori che nel frattempo si sono avvicendati. Con un sistema economico-finanziario in continua evoluzione e una pandemia appena conclusa, anche le istituzioni governative nazionali hanno collaborato per superare criticità nel sistema dei finanziamenti.
Ci sembra che con questi presupposti, la nomina di una figura più istituzionale al vertice della fondazione stia garantendo la serenità necessaria su più fronti, indispensabile a traghettare in porto un grande progetto come quello del nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica.
Promised Lands : Il centro, una volta concluso, a quale altra struttura si sente di paragonarlo? Aquilanti : "Per la configurazione attuale, sebbene con dimensioni e vocazioni diverse, il nuovo centro ha delle affinità con “Human Technopole” di Milano. Se oltre al centro riusciremo a realizzare anche l'ospedale, cioè il nuovo ISMETT, l’area diventerà un unicum perfino a livello europeo".
"Nello stesso luogo si potrà fare contestualmente attività di ricerca e di cura. Infatti il progetto di quello che noi chiamiamo “ISMETT DUE” prevede il raddoppio degli attuali posti letto, contiguo al centro di ricerca.
Cosa significa questo? Ricercatori e medici ogni giorno potranno parlarsi, senza necessariamente attendere l’esito dei test di laboratorio. Uno scambio di esperienze unico in una realtà completamente originale anche a livello europeo".
Il progetto “ISMETT DUE” tuttavia cammina su binari distinti da quelli del nuovo centro. La progettazione è stata realizzata dallo studio dell’architetto Renzo Piano. Oggi si lavora ad avviare l’iter amministrativo che porterà alla sua realizzazione.
Promised Lands : In termini pratici, quando il nuovo centro sarà inaugurato, come cambierà l’attività di ricerca?
Aquilanti : “Potremo coinvolgere maggiori risorse umane ed espandere la ricerca in altri settori, considerato che al momento siamo limitati dal numero dei laboratori a disposizione. Avvieremo un lavoro nel settore dei vaccini e in tal senso abbiamo commissionato uno studio per realizzare un impianto di produzione".
Mentre è in corso una selezione internazionale per la nomina del nuovo direttore del centro, i lavori in cantiere entrano nel vivo. Le cubature sono ben visibili così come la distinzione degli spazi. Sebbene abbiamo dedicato un focus sull’infrastruttura >in questo articolo<, lasciamo al presidente Aquilanti il piacere di presentare la disposizione funzionale dei volumi.
Aquilanti : Il nuovo centro sarà organizzato a partire da una struttura centrale, costituita da due ali tra loro collegate ma distinte. Al loro interno saranno ospitati i laboratori su tre livelli, con strutture di supporto e relativi parcheggi interrati".
"Ci sarà un auditorium, una piccola palazzina per gli uffici per l'amministrazione, una clinica sperimentale dove saranno dislocati i laboratori del CNR nostro partner, una piccola foresteria che potrà ospitare una trentina di ospiti".
"Inevitabile guardare anche oltre: insieme alle autorità locali stiamo monitorando alcuni servizi e realtà ricettive del territorio in crisi e potenzialmente riqualificabili in un’ottica di progressivo rilancio".
Promised Lands : Quale data dobbiamo segnare in rosso nel calendario, per l’inaugurazione del centro?
Aquilanti : “Quello che è successo negli ultimi anni ha creato inevitabilmente incertezza. Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina e quindi le ripercussioni sui costi delle materie prime hanno determinato una situazione davvero complessa".
"Tenendo conto di tutto questo abbiamo ridefinito i termini dell'accordo con l'impresa appaltatrice: la data aggiornata di fine lavori è il 31 marzo 2025".
Il Dott. Aquilanti è un romano che periodicamente si sposta in Sicilia per gestire la vita della fondazione. Gli occhi di un esterno molto spesso conservano una percezione più equilibrata del contesto rispetto ad un residente.
Per concludere la nostra intervista, gli chiediamo quindi che vibrazioni percepisce dal tessuto socio-economico di questa regione, in funzione di uno sviluppo produttivo a breve-medio termine.
Aquilanti : “Riscontro l’entusiasmo di tanti giovani che si dedicano con passione al loro lavoro e ottengono risultati. Molti vanno all'estero e poi tornano qua.
La Sicilia è una terra straordinaria, di grandi talenti e ricchezze. Temo di essere influenzato positivamente da questa mia esperienza a scapito di una realtà più complessa e meno brillante da certi punti di vista. Non vorrei farmi fuorviare troppo in positivo, quindi cerco di essere realista e spero che la dimensione della Fondazione Ri.MED possa costituire nel suo piccolo un esempio per altri contesti scientifici e produttivi".
"In tal senso mi sembra importante metterci a disposizione del territorio anche attraverso iniziative in favore delle scuole delle periferie di Palermo, laddove insistono realtà sociali sofferenti e caratterizzate da abbandono e dispersione scolastica. Vogliamo contribuire al consolidamento di una vera e propria rete di sviluppo di conoscenze e attività che derivano dalla conoscenza scientifica e costituiscano un’opportunità professionale per le nuove generazioni".
Promised Lands : In conclusione, quali altre priorità territoriali dovranno essere attenzionate affinchè investimenti come il vostro esprimano tutto il loro potenziale?
Aquilanti : "Decisamente il sistema infrastrutturale, dalle autostrade alle ferrovie, al sistema generale dei trasporti, che dovranno essere all’altezza delle eccellenze che si insedieranno nel contesto siciliano. Gli investimenti disponibili adesso nel PNRR e eni fondi dedicati al mezzogiorno possono e devono infondere un nuovo impulso risolutivo a questa criticità, perché effettivamente ce n'è di bisogno".
Continueremo a seguire le evoluzioni di questa opera strategica per il Mediterraneo e per il tessuto economico-produttivo della Sicilia. Appuntamento in cantiere.RE