- INFO POINT
- Di Giulio Di Chiara
- Cosa: Ospedale Sibaritide
- Stato: Cantiere
Sibaritide: competenza e appartenenza per una sanità d’eccellenza
Edilizia OspedalieraUn imponente polo ospedaliero che rappresenta in sé le contraddizioni di una regione e al contempo il riscatto di un’intera comunità: il grande cantiere della “Sibaritide” nel comune di Corigliano-Rossano (CS) è il baluardo strategico della futura rete sanitaria calabra, in cui oggi convergono le brillanti professionalità e competenze del gruppo “D’Agostino”, affidataria di maggioranza.
Un progetto ambizioso che, per la sua storia recente, ripone negli interpreti di cantiere buona parte delle possibilità di ottimizzare il fattore tempo, grazie all’adozione di soluzioni strutturali innovative e funzionali alla rinnovate esigenze.
Lo shock del Covid-19 sul sistema sanitario
Al crepuscolo di una tragedia pandemica che ancora oggi mostra i segni del suo intercedere, il ruolo della sanità ha spodestato qualsiasi priorità dall’agenda dei governi di tutto il mondo.
Un dato elaborato da ISTAT e Age.na.s (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) è abbastanza rappresentativo di come siano cambiate le dinamiche ospedaliere e i comportamenti degli italiani: nel 2020, anno di avvio della pandemia da COVID-19, si sono registrati circa 6,5 milioni di ricoveri in Italia, ben il 22% in meno rispetto alla media del triennio precedente.
Tale diminuzione, registrata soprattutto in corrispondenza dei picchi della prima (Marzo-Aprile) e seconda (Ottobre-Dicembre) ondata, è attribuibile principalmente al rinvio delle ospedalizzazioni non urgenti.
I casi da Coronavirus hanno inevitabilmente monopolizzato le strutture sanitarie. Il 70% dei ricoveri Covid-19, sempre secondo ISTAT, ha avuto accesso tramite il Pronto Soccorso degli ospedali, ovvero il primo avamposto di una degenza che transitava di reparto in reparto, con l’obbligo di garantire massima assistenza al malato e altrettanta protezione al resto del personale e dei degenti.
La straordinaria capacità del virus di trasmettersi tramite contagio diretto ha reso indispensabile una rivoluzione nella concezione e nel funzionamento degli ospedali. Decreti, finanziamenti straordinari, Piani di Prevenzione (PNP), Protocolli Operativi e Linee Guida Sanitarie hanno determinato a cascata l’emanazione di progressive disposizioni che muovono verso un definitivo adeguamento strutturale e funzionale dell’intero comparto.
Le infrastrutture sanitarie sono tuttora oggetto di una riorganizzazione profonda che ha inevitabilmente influenzato anche la progettualità dei poli sanitari in costruzione. Nella costa jonica calabrese, sulla piana di Sibari, abbiamo incontrato l’ Ing. Domenico Gerardo Petrone, project manager della D’Agostino Group nel cantiere della “Sibaritide”.
Un progetto “cerniera” per un territorio in difficoltà
Lasciamo alle sue risposte il compito di raccontarci un’opera che mette le sue radici su una superficie di 130.000 metri quadri, immersa tra la macchia mediterranea e con sguardo rivolto al mare.
Domenico G. Petrone: “Ci troviamo esattamente in contrada Insiti, che fino al 2019 costituiva l’esatto confine tra i comuni di Rossano e Corigliano. Due entità profondamente diverse, anche nei percorsi e nelle scelte amministrative, che per ironia della sorte sono state fuse nel 'CO-RO'.
La posizione perfettamente baricentrica assegna a questa opera il ruolo di collante tra due soggetti che fino a qualche tempo fa hanno imperniato i loro rapporti su attriti e rimpalli".
"Da vecchia periferia di due comuni “distanti” a cuore nevralgico di un bacino di utenza potenziale di circa 250.000 abitanti. La Sibaritide costituirà la prima infrastruttura calabra che rispetta tutti i più recenti standard sanitari europei".
Ambizione di eccellenza che si contrappone ad un contesto fortemente sofferente in tema infrastrutturale, e non solo.
Domenico G. Petrone: “Da periferia di una regione con tanti problemi, l’area della Sibaritide non ha mai ricevuto grandi attenzioni dai vari piani urbanistici e di sviluppo. Questo ha determinato una carenza emergenziale delle più comuni dotazioni e sottoservizi, quali allacci fognari, impianti di depurazione, collegamento agli scarichi, strade e viabilità di servizio, etc".
"In questa distesa di verde agricolo, per la maggior parte abbandonato, ad oggi non abbiamo l’acqua corrente e internet. La mancanza dei più basilari servizi e sottoservizi attengono ad una pianificazione più strutturale che certamente non può competere alla scala dei singoli interventi, e che rispecchia le difficoltà di sviluppo di questa regione negli ultimi decenni".
Crescono le esigenze, crescono gli standard di vita, ed è compito delle comunità rimanere al passo coi tempi. Il complesso della Sibaritide costituisce un investimento strategico nel comprensorio della dorsale jonica calabrese. La valorizzazione del suo ruolo richiederà un impegno a trecentosessanta gradi di tutti i soggetti chiamati in causa.
Domenico G. Petrone: “Anche se siamo un cantiere temporaneo, tra fornitori, maestranze, subappaltatori, artigiani, operai, operatori di logistica, abbiamo toccato picchi di 120 maestranze presenti al giorno. Costituiamo un'industria a tutti gli effetti. La Calabria dispone di un territorio bellissimo, spesso inesplorato. Le condizioni contestuali ci fanno lavorare davvero al limite.
Dalle fondazioni alla perizia di variante
Il concetto di limite descritto dall’Ing.Petrone presuppone per la D’Agostino Group il sodalizio con un altro concetto, quello della “sfida”.
L’animo del nostro interlocutore tradisce un sentimento di genuino trasporto emotivo verso questa opera e questa terra di cui è figlio. Il senso di appartenenza alla propria regione vibra in ogni parola e spiega meglio di ogni altro dato come “dedizione” e “professione” costituiscono il connubio indissolubile per portare a compimento questa importante scommessa.
Domenico G. Petrone: “Con la D’agostino Group siamo entrati in questo cantiere nel 4 Novembre 2020, subentrando alla Technics che aveva terminato il movimento terra nel 2018.
In una prima fase ci siamo occupati di ferro e calcestruzzo, realizzando le fondazioni, definendo la struttura di carpenteria metallica e la posa dei solai. Poi siamo stati costretti a fermarci".
Promised Lands: Perchè, cosa è successo?
Domenico G. Petrone: “Un concept di progetto ormai datato (primi anni duemila, ndr) e il Covid-19 hanno reso indispensabile una rivisitazione totale del progetto. Sono emerse diverse criticità che, in funzione di un quadro normativo che stava cambiando, non potevano essere trascurate. Basti pensare alle procedure di differenziazione di accesso al pronto soccorso, all’aumento dei posti letto in terapia intensiva e subintensiva, l’adeguamento della strumentazione lungo i percorsi tra i reparti e numerosi altri dettagli insiti nella vita di una struttura sanitaria".
Oggi il progetto “Sibaritide” è in attesa che la Regione Calabria approvi il progetto esecutivo della “Perizia di variante sanitaria e tecnologica”, resasi indispensabile per realizzare tutti quegli adeguamenti tecnici ed economici, nonché gli ammodernamenti utili a soddisfare le recenti disposizioni in materia.
Una lotta contro il tempo, alleato e al contempo nemico di un’azienda costruttrice scalpitante nel voler portare a termine il progetto.
In un processo asincrono, mentre la D’Agostino Group procede all’individuazione di modifiche e soluzioni tecniche che rinnovino il progetto originale, la politica fa il suo corso con le determine del caso. Ma pubblico e privato esprimono velocità di reazione completamente diverse.
Domenico G. Petrone: “Ogni giorno ci mettiamo a disposizione degli uffici regionali e degli enti preposti per contribuire alle loro esigenze. Come se non bastasse, durante e dopo la pandemia i prezzi sono quasi raddoppiati. Con la recente guerra in Ucraina, sono quasi triplicati. Abbiamo rivisto in toto il progetto".
Gli incentivi statali hanno paradossalmente reso ancora più critica la situazione, gli ordini nel settore delle costruzioni si sono accavallati e il sovraffolamento ha causato uno stallo. Nonostante il quadro generale a tratti incerto, l’Ing. Petrone e il Gruppo D’Agostino non hanno abbandonato il timone di questo progetto che, nella sua versione più aggiornata, raddoppierà inevitabilmente il suo importo finale rispetto ai 143 milioni individuati alla genesi della concessione.
Domenico G. Petrone: “Oggi c’è una reale urgenza a procedere in modo estremamente pragmatico. Noi siamo pronti. Nel frattempo che si realizzano affannosamente i nuovi ospedali in tutta la regione, altri sono stati già chiusi o parzialmente depotenziati.
Sono molto legato alla mia terra e ci stiamo spendendo tutti per donare a questa comunità ciò che merita, ovvero servizi all’altezza. Non c’è molto tempo a disposizione".
Multilivello, armonioso e che strizza l’occhio al futuro
Mettiamo da parte l’intricata storia amministrativa di questo ospedale che a regime ospiterà una comunità di circa 600 unità tra degenti e personale sanitario. Entriamo in questo grande cantiere al centro del quale si erge una struttura a pianta centrale, con corte interna, due ali aggettanti e vari spazi accessori.
Domenico G. Petrone: "Quella sin qui realizzata è l’armatura portante di tutto l’edificio, che si sviluppa su quattro livelli, di cui un piano interrato e tre fuori terra. Vi è anche un “livello -2” ulteriore, concepito per accogliere i locali tecnici e in cui l’accesso sarà riservato solo per attività di manutenzione".
Il concept volumetrico segue la voluta intenzione di favorire l’esposizione degli spazi al sole, affinchè le zone d’ombra siano ridotte nell’arco della giornata e in generale su tutto l’edificio. Sui 130.000 metri quadri totali, ben 17.000 sono contenuti nella superficie coperta di ogni piano.
Al netto di un polo tecnologico da circa 5.000 metri quadri, la superficie sanitaria occupa quasi il 50% dell’intera disponibilità (circa 62.000 metri quadri).
I numeri e l’imponenza del fabbricato rendono merito alle ambizioni di questo grande investimento per il territorio calabrese. Affinchè sia per noi maggiormente comprensibile la dislocazione delle funzioni sanitarie e non solo, ci corre in soccorso l’Ing. Ester Rubinetto, project control della Sibaritide.
Ester Rubinetto:“Al livello -1 saranno dislocati i laboratori di medicina nucleare, il laboratorio analisi per i donatori di sangue, la mensa, la farmacia, il laboratorio di officine meccaniche, le zone di culto e le aree di sterilizzazione.
Un piano sopra entriamo nel cuore della ricettività ospedaliera.
Questo sarà il livello dedicato all’accesso e alla prima accoglienza dei degenti in cui troverà sede la hall dell’ospedale, il CUP, l’ingresso al pronto soccorso, oltre a sale plenarie che potranno ospitare eventi e congressi”.
Non solo cura e assistenza. Il progetto Sibaritide, come nelle più moderne intuizioni del settore, ambisce a divenire un centro polifunzionale in cui assistenza sanitaria, formazione e ricerca convivono giornalmente in simbiosi.
Ester Rubinetto:“Nell’adeguamento al progetto non potevamo non guardare al futuro, infatti le sale operatorie saranno dotate delle predisposizioni necessarie ad eseguire interventi da remoto".
"La Sibaritide accoglierà un archivio digitale per la fruizione organizzata dei dati sanitari dell’intera regione Calabria, disporrà di una pista di elisoccorso per le degenze provenienti da altri territori, e di sale operatorie multimediali per la formazione in remoto degli studenti".
Nella nostra passeggiata in cantiere approdiamo al livello 1.
Domenico G. Petrone,:“Qui ci troviamo al piano che oltre ai reparti ospiterà proprio il blocco operatorio. Abbiamo previsto cinque sale operatorie, adeguate per operare anche in casi di pandemia e con le più moderne predisposizioni e attrezzature.
Al piano superiore realizzeremo le aule multimediali e la continuazione degli altri reparti".
L’ultima rampa di scale ci porta alla copertura del fabbricato, dalla quale è possibile apprezzare la straordinaria veduta sulla linea di costa e sulla campagna circostante. Così come lo stesso Ing. Petrone ci conferma, spazi, volumetrie e loro disposizione sono stati concepiti per realizzare una soluzione architettonica armoniosa, che attraverso la luce naturale e il verde circostante infonda serenità ai futuri pazienti.
La ricerca del benessere umano prima di tutto, dogma riflesso nella progettazione architettonica a cura dello studio Arch & Tech di Palermo, che ha assistito la D’Agostino Group dal primo giorno dell’insediamento in loco.
Aree a verde, un sistema di parcheggi per circa 1.000 posti auto, un parco solare a servizio della rete energetica dell’ospedale completano il riepilogo dei tasselli che comporranno questo grande mosaico.
Soluzioni smart per accelerare in cantiere
Quando il progetto esecutivo della perizia di variante verrà definitivamente approvato, la previsione aggiornata sul tempo utile a completare l’opera è stimata in circa cinque anni. Tuttavia l’Ing. Petrone e il suo staff hanno studiato a fondo affinchè questa forbice temporale si possa ridurre sensibilmente.
Domenico G. Petrone: "A cantiere ripartito, la mia sfida personale da manager d’impresa e da nativo di questa terra è provare a terminare il cantiere in non oltre 3 anni".
Promised Lands: Come pensa di riuscirci?
Domenico G. Petrone:“Nella perizia di variante sanitaria e tecnologica abbiamo profuso i maggiori sforzi su quelle soluzioni e tecnologie che potessero accelerare l’esecuzione del cantiere e ottimizzare le produzioni già negli stabilimenti di produzione.
Faccio due esempi: i bagni e le facciate dell’edificio. Nel primo caso abbiamo optato per l'approvvigionamento di 279 cellule bagno prefabbricate, che avranno le caratteristiche ingegneristiche da noi richieste e che in funzione di ciò potremo installare con estrema rapidità, riducendo i tempi di posa e le interferenze con le altri fasi del cantiere".
"Le facciate esterne costituiscono invece una straordinaria soluzione di carpenteria metallica, che si renderà immediatamente applicabile sullo scheletro dell’edificio. Attraverso appositi marcapiani agganceremo le pareti prefabbricate alla struttura".
"Saremo tra i primi a realizzare un edificio ospedaliero che risponde in toto alla nuova normativa vigente del settore.
Con la Jendy Joss, azienda leader nella realizzazione di soluzioni costruttive a secco e nostro fornitore, ci abbiamo visto lungo e loro stessi hanno proceduto alla certificazione della parete prefabbricata".
"Sebbene sia stata realizzata ad hoc per le nostre esigenze, il concept è perfettamente spendibile in tutto il loro mercato di riferimento. In questo modo abbiamo uniformato la tipologia di parete usata in tutto l’edificio, scongiurando una segmentazione delle modalità operative che ci avrebbe richiesto più tempo e risorse”.
Ridurre i tempi di esecuzione a monte: il compito del team dell’Ing. Petrone ha riguardato soprattutto lo studio e la riprogrammazione oculata di precise soluzioni funzionali, senza però sacrificare la qualità del prodotto finale.
Domenico G. Petrone: “La lavorazione della parete direttamente in stabilimento ci garantirà standard qualitativi più alti, senza dubbio".
"Essa sarà composta da una prima lastra e da un telo di impermeabilizzazione verticale, che garantirà protezione dall’ossidazione causata dalla vicinanza al mare. Al di sopra verrà applicata una sottostruttura dove saranno collocati dei quadrotti di alucubond, un materiale molto prestazionale e a scarso degrado, estremamente leggero e facile da trasportare e in cantiere".
FOCUS
Alucobond rappresenta uno dei marchi di un materiale composito costituito da due sottili strati d'alluminio e un nucleo plastico intermedio. Le sue caratteristiche uniche offrono un notevole equilibrio tra leggerezza e resistenza alla flessione, mantenendo la stabilità dimensionale e la forma anche in condizioni termiche estreme. Questo materiale è disponibile in almeno tre categorie diverse, ciascuna caratterizzata da una specifica resistenza al fuoco.
Sul mercato, Alucobond è conosciuto anche con altri nomi come Stacbond, Etalbond, Larson, Albond, In-Compo, Naturalbond, Alupanel, Reynobond, tra gli altri.
I vantaggi principali includono la realizzazione di rivestimenti durevoli, facilità di manutenzione, eccellente isolamento acustico e termico, la possibilità di essere lavorato per rivestimenti curvilinei, nonché la semplicità e la rapidità nell'installazione. Inoltre, la leggerezza di Alucobond risulta essere vantaggiosa rispetto ad altri materiali utilizzati per rivestimenti
"La singola parete conterrà gli imbotti delle finestre, che potranno essere così montate anche dall’interno dell’edificio, senza ponteggio, in sicurezza e maggiore rapidità. Questo prodotto gode delle apposite certificazione MPS in tema di sostenibilità ambientale”.
La definizione di questi espedienti ci piacciono davvero tanto perchè spingono l’asticella delle performance verso l’alto e sono il risultato di sinergie tra molteplici protagonisti del settore, quello delle costruzioni, che anche nella Sibaritide annoverano fama nazionale e internazionale.
A tal proposito chiediamo all’Ing. Petrone quale sarà il cartiglio di fornitori che accompagneranno la D’Agostino Group nella definizione di questo progetto.
Domenico G. Petrone: “Ci siamo spesi per donare il meglio a questa opera e nonostante lo stallo amministrativo, riconosco a tutti loro grande competenza e disponibilità".
"Questa squadra allargata si compone della Ponzi Serramenti, della già citata Jendy Joss per le pareti prefabbricate esterne, della Eurocomponents per le realizzazione delle cellule bagno prefabbricate, della Opera MED per l’infrastrutturazione delle sale operatorie. Menzione speciale la rivolgo ad un altro fornitore, la MAPEI, che coinvolgeremo per le impermeabilizzazioni della copertura e il rifornimento di barriere acustiche. Il referente dell’azienda per il sud è un mio conterraneo e con lui condivido la passione e la tenacia affinchè si porti a termine questo progetto veramente utile per il nostro territorio".
"In tema prettamente strutturale ci siamo affidati a Tecnostrutture, che ci ha rifornito di travi e pilastri".
Tra un livello e l’altro dell’edificio apprezziamo l’estensione degli spazi, in cui pieni e vuoti si alternano a scandire uno schema di “luoghi futuri”, già inevitabilmente nitidi nell’immaginazione dei nostri interlocutori.
Avendo già traguardato ciò che sarà, ci piace concludere il nostro sopralluogo rievocando le fasi salienti del lavoro sin qui realizzato in appena sette mesi dal gruppo D’agostino, e che oggi ci restituisce la colonna vertebrale del futuro polo ospedaliero.
Ester Rubinetto: “Stiamo passeggiando tra circa 11 chilometri lineari di pilastri e oltre 19 chilometri lineari di travi.
Nei momenti clou la squadra di cantiere marciava ad una velocità di circa 35-40 pilastri e oltre 80 travi al giorno".
"I pilastri sono stati varati tramite gru, agganciati e posizionati in corrispondenza del piattino, in cui venivano ancorati e tassellati. In questa operazione venivano coinvolti mediamente quattro operatori: il primo movimentava la gru, ulteriori due orientavano le oscillazioni del pilastro e il quarto verificava l’esatto posizionamento sullo spazio tramite il sistema GPS. Un pilastro ogni 4-5 minuti, azione ripetuta sui vari livelli".
Domenico G. Petrone: “Proprio nelle travi perimetrali abbiamo concentrato la nostra attenzione. Essendo appositamente ribassate di 5 centimetri ottenevamo la loro autoportanza. Una volta posata la trave, banchinavamo le predalle. Non puntellando le travi, abbiamo risparmiato in manodopera per il puntellamento dei solai e posa delle travi stesse. Eravamo ad un passo dall’avviare la realizzazione delle facciate e probabilmente da lì ripartiremo".
Il cantiere della Sibaritide è oggi un’auto a bordo pista con le quattro frecce lampeggianti, con il suo pilota al suo posto, pronto a premere sull'acceleratore non appena scatterà il semaforo verde dagli enti competenti.
Nell’incertezza dei decorsi e delle tempistiche burocratiche, l’unica rassicurazione per la comunità calabrese è aver affidato la realizzazione di quest’opera ad aziende e professionisti competenti che sono autenticamente animati da una sola “politica”: quella del fare, e farlo bene!