- INFO POINT
- Di Matteo Ferrario
- Cosa: Chorus Life Bergamo
- Dove: Bergamo
- Stato: Cantiere
Rigenerazione urbana senza ponteggi
Edilizia ResidenzialeDopo aver approfondito il progetto del Chorus Life, nuovo format di rigenerazione urbana destinato a diventare un landmark per Bergamo e il suo territorio, con l'architetto Joseph di Pasquale di JDP Architects [qui la prima parte dell’intervista e qui la seconda], siamo andati a scoprire alcune delle soluzioni impiegate nel cantiere, tra cui le strutture provvisionali fornite da Ulma alla subappaltatrice Idea Mas. Ne ha parlato con PromisedLands Davide Berlumi, Area Manager Nord Italia di Ulma.
L'inizio della collaborazione
PromisedLands: Come nasce la collaborazione di Ulma per il Chorus Life?
Berlumi: "Siamo entrati in questo cantiere grazie al nostro cliente Idea Mas.
Ulma collabora con le maggiori imprese di costruzione del mercato nazionale coinvolte nella realizzazione dei principali cantieri e, anche quando il grande cliente si avvale della collaborazione di subappaltatori di alto profilo, viene chiamata con le proprie soluzioni e con la vasta gamma di prodotti".
PromisedLands: Qual era il ruolo di Idea Mas nel cantiere?
Berlumi: "Idea Mas è un’impresa subappaltatrice diretta di Impresa Percassi, che è l'esecutrice dei lavori e l'entità incaricata del controllo e coordinamento, per conto di Costim. Idea Mas si è occupata della carpenteria, quindi tutte le opere in cemento armato: un ambito che rappresenta il fulcro della nostra attività, e nel quale siamo i loro fornitori di riferimento per questo intervento”.
Il focus principale, spiega Berlumi, sono le protezioni perimetrali e l'assenza di ponteggi: “Nei due anni del boom di richieste legate al Superbonus 110, i ponteggi sono andati esauriti. Collaborando direttamente con i nostri clienti e partendo dai nostri prodotti standard, abbiamo creato un elemento denominato ‘scudo’ in un linguaggio gergale: in realtà, per la precisione, si tratta di protezioni perimetrali MK, formate essenzialmente da un profilo a L Meccano e da tubi innocenti, che creano un involucro all'esterno del fabbricato. La struttura risulta molto versatile e adattabile, in termini di geometria e dimensioni, in base alle esigenze specifiche del cantiere. I moduli assemblati vengono posizionati sul solaio gettato generando uno schermo protettivo sull’intero perimetro dell’edificio, garantendo la massima efficacia in termini di sicurezza e operatività del cantiere.
Siamo stati coinvolti nella realizzazione delle strutture in c.a., fornendo il sistema ORMA per l'elevazione dei muri e dei pilastri e le casseforme metalliche circolari CLR per la realizzazione dei pilastri. Inoltre abbiamo fornito circa 5.000 m2 di sistema modulare per il getto dei solai monolitici che, abbinati a circa 32.000 puntelli al alta portata ALUPROP, hanno permesso la realizzazione dei diversi piani delle strutture. Per il sostegno degli archi prefabbricati, abbiamo fornito 70 Torri ad alta portata MK, che il nostro ufficio tecnico ha progettato e dimensionato in base alle specifiche richieste del nostro cliente.
PromisedLands: Le protezioni perimetrali MK impiegate nel Chorus Life sono customizzate o rappresentano invece una soluzione standard proposta da Ulma?
Berlumi: "Il prodotto è nato nel 2017 dall'esigenza di risolvere una problematica in un altro cantiere, quello della nuova sede Eni di San Donato, che non era legata all'assenza di ponteggio ma alla complessità della forma, in quanto il ponteggio non consentiva di seguirne esattamente l’andamento: è nata quindi questa protezione, dapprima impiegata solo in alcuni punti, e poi estesa a tutto il perimetro del fabbricato, A partire dalla singola esperienza sul campo, dunque, è stato possibile sviluppare una nuova soluzione da proporre in vari contesti e che oggi viene utilizzata in parecchi cantieri".
PromisedLands: A quando risale e quanto è durata la vostra presenza in cantiere per la fase di avviamento accanto a Idea Mas?
Berlumi: "Siamo andati sul cantiere del Chorus Life il 4 maggio 2020: il ricordo è nitido, anche perché si era trattato del mio primo appuntamento dopo il periodo del lockdown per la pandemia.
Con Idea Mas si partiva da un rapporto pluriennale e da un personale già dotato di grande familiarità coi sistemi Ulma: non è stato dunque necessario un lungo affiancamento, anche perché eravamo appena reduci dalla collaborazione del 2019 su un lotto di Cascina Merlata, dove oltretutto erano state impiegate le stesse strutture di protezione perimetrale".
"Con gli step successivi in ampliamento, siamo arrivati a diverse migliaia di metri lineari di prodotto, come si può immaginare dalla dimensione di un cantiere come il ChorusLife: questo rende efficacemente l'idea del tipo di fiducia maturata dal cliente verso il sistema".
"La scelta dell'acquisto del prodotto da parte delle aziende" spiega Berlumi "rappresenta un beneficio in termini di sicurezza, ma anche di semplificazione e pulizia del cantiere".
"Le nostre strutture di protezione perimetrale rappresentano un investimento vantaggioso per un'impresa che, come in questo caso, si occupa con una certa frequenza di lavori che ne presentano la necessità”.
Berlumi cita altri casi recenti di impiego del sistema di protezione perimetrale MK: "Ad esempio il cantiere per l'ampliamento e la riqualificazione dell'Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori IRST-IRCCS a Meldola, in provincia di Forlì, dove, oltre ai sistemi per muri e per solaio, abbiamo fornito a Beltrami Costruzioni le piattaforme perimetrali. Anche in quel caso, in presenza di un fabbricato a pianta rettangolare molto semplice, e in condizioni di scarsità di ponteggi, le protezioni si sono rivelate la soluzione ottimale per le lavorazioni in quota. Un altro caso applicativo è quello delle case ALER di Milano, dove è stato comunque previsto l’impiego del ponteggio per le ultime rifiniture, ma si è scelto di adottare il nostro sistema per realizzare le strutture in cemento armato, evitando così di doversi confrontare con problemi di disponibilità di ponteggi dovuti ad altri cantieri in partenza”.
Torri ad alta portata per gli archi
Con Davide Berlumi abbiamo approfondito anche un altro dei sistemi forniti da Ulma per il cantiere del ChorusLife: le torri ad alta portata utilizzate per gli archi.
Berlumi: "Il sistema MK identifica una categoria di prodotti caratterizzati da una quantità infinita di applicazioni. Nel ChorusLife sono state impiegate le torri MK, che si possono vedere anche nei filmati e nelle foto del cantiere, e sono le torri a travi per il sostegno dei conci degli archi che compongono l’elemento caratterizzante del progetto. Un'altra società coinvolta nel cantiere, la Styl-Comp, ha sviluppato delle soluzioni innovative e ad hoc. Hanno prodotto un cassero a perdere prefabbricato, composto da piccoli elementi assemblati direttamente in cantiere. Noi siamo intervenuti per consentire la posa e il sostegno, sviluppando Torri di sostegno MK che hanno permesso l’assemblaggio di ciascun componente fino a quando è stata chiusa la struttura dell’arco".
“Le torri di sostegno MK standard, ovviamente studiate su misura in base all'altezza e alla portata richieste dai conci d'arco, hanno soddisfatto la richiesta di portata fino a 150 kN calcolata su ogni montante verticale del sistema.
Con la collocazione dei conci, l’esecuzione dei getti e la messa in sicurezza di tutto il perimetro dell'arco, è stata creata una struttura solida e autoportante".
Dietro questa soluzione c’è dunque una stretta collaborazione tra le due aziende, che ha richiesto un planning di cantiere altrettanto imponente: “Gli elementi sono stati prodotti con controllo numerico” spiega Berlumi “ma in cantiere c’era una stazione che controllava a propria volta ogni singolo spostamento di ogni punto, per garantire una precisione millimetrica: si trattava, insomma, di sposare la meccanica con l’edilizia, tramutando la precisione di fabbrica in quella di cantiere".
"Un compito che si presentava molto arduo, perché in fase cantieristica anche solo una folata di vento può compromettere tale precisione, ma con la stabilità delle Torri avevamo la certezza che non ci sarebbe stata alcuna flessione: la portata e l’inflessione delle nostre strutture MK è stata preventivamente studiata e verificata dal nostro ufficio tecnico".
"La fase di messa in opera dei quattro archi principali, che ha visto Ulma e Styl-Comp impegnate insieme nel cantiere, si è svolta tra la fine del 2021 e il 2022".
Il cantiere dei grandi numeri
Una volta smantellato lo “scudo” costituito dal sistema MK, che forniva la protezione totale, nel Chorus Life è stato impiegato il sistema di protezione MBP, che con la sua altezza di 110 cm ha svolto invece la funzione di un parapetto classico, sufficiente per lavorazioni che non richiedevano agli operai di utilizzare scalette o elevarsi al di sopra della quota del solaio: “Quello che un tempo era in legno” spiega il responsabile d’area di Ulma “e che noi adesso realizziamo invece in ferro, per renderlo sicuro e recuperabile al 100%”.
PromisedLands: Oltre alle esigenze legate agli archi, quali sfide ha presentato per voi il cantiere del Chorus Life?
Berlumi: “Senz’altro quelle legate alla dimensione del progetto e ai grandi numeri che caratterizzavano questa realizzazione, perché ci stavamo misurando con un mercato che non lasciava margini di manovra: come accennato prima, in quel periodo il materiale non c'era. Un’altra situazione che ci ha messi alla prova sul piano delle quantità di materiale fornito è quella legata al grado di sicurezza e al grado di maturazione del calcestruzzo con cui si è scelto di operare in questo cantiere: come già specificato, abbiamo dovuto fornire più di 32mila puntelli, e credo basti già questo a rendere l'idea della dimensione. Le lavorazioni stesse dei macchinari - ad esempio la pompa del calcestruzzo che transitava su solai destinati alla circolazione pedonale, ma anche l’autogrù - ci hanno imposto una serie di interventi di rinforzo: andavano protetti i piani interrati dei parcheggi, che si estendevano per superfici enormi. Appunto a questo scopo abbiamo dovuto consegnare una quantità esorbitante di puntelli: non quelli solitamente utilizzati nell’edilizia corrente, ma ad alta portata”.