- INFO POINT
- Di Matteo Ferrario
- Cosa: The Social Hub Roma
- Dove: Roma
- Stato: Cantiere
Le curve in cemento armato del TSH San Lorenzo
Edilizia ScolasticaSu Promised Lands abbiamo già avuto modo di parlare della filosofia progettuale alla base del nuovo modello di “urban campus” della catena olandese The Social Hub, che dopo le case history di Firenze e Bologna è arrivato alla sua terza applicazione italiana a Roma [qui l’articolo con l’intervista a Francesco Naldi di TSH].
Il progetto prevede la realizzazione entro l'inizio del 2025 di una superficie complessiva di 21mila m2 comprendente camere di hotel per studenti, turisti e giovani professionisti, integrate da una serie di servizi aperti al pubblico, nell’area dell’ex Dogana in via dello Scalo San Lorenzo: un sito strategico per la prossimità della stazione Termini, dell’Università La Sapienza e del Policlinico Umberto I.
Per le strutture in calcestruzzo armato dell’edificio, l’impresa Di Vincenzo Dino & C Spa si è avvalsa della subappaltatrice Demacos 2012 Srl. Di questa fase dei lavori e delle sfide che presentava, abbiamo parlato col titolare dell’azienda, Francesco Di Profio.
Demacos 2012 Srl: dall’Abruzzo a Roma, passando per le infrastrutture estere
“Le nostre origini e anche la sede legale sono ad Avezzano (Aq), ma il nostro raggio d’azione è tra Roma, dove abbiamo anche una sede operativa, e l’Abruzzo, in particolare Teramo e Pescara. Cerchiamo di mantenerci entro un limite di 110-120 km, anche per ragioni logistiche e legate ai costi dei trasporti”.
Francesco Di Profio ha alle spalle una lunga esperienza su cantieri esteri, che a partire dal 1978 l’ha condotto in Libia e successivamente in Iraq e Venezuela, dove dal 1983 ha lavorato come subappaltatore di Ghella in due stazioni della metropolitana di Caracas: Chacao e Altamira.
Al ritorno in Italia nel 1986, ha iniziato a operare nella capitale. Se si eccettua un’ulteriore parentesi estera di 5 anni per un’operazione immobiliare nell’ex Germania Est, a Schöneiche, quella romana è rimasta la piazza di riferimento per Demacos 2012 Srl, che da allora ha mantenuto sempre un organico medio intorno ai 120-130 dipendenti: attualmente sono 127, che in caso di necessità aumentano fino a 140 con una squadra esterna in appoggio.
“Negli anni abbiamo costruito molte infrastrutture romane, tra cui diversi viadotti” racconta Di Profio. “Ad esempio per la tangenziale di Roma, in ATI con altre imprese, ci siamo occupati di tutta la batteria Tiburtina-Noventana come subappaltatori di CMB”.
L’azienda è comunque attiva anche nel settore edilizio, con un complesso di dieci edifici residenziali in corso di realizzazione per Techbau in via della Vignaccia, e un albergo e sei palazzine per Santandrea.
TSH San Lorenzo: timeline di 8 mesi per le strutture in c.a.
Sempre nel filone dei cantieri edili romani di dimensioni imponenti si inserisce il The Social Hub allo Scalo San Lorenzo, di cui Demacos 2012 – che sempre nell’ambito dello stesso progetto si era occupata dei lavori di ristrutturazione dell’edificio preesistente, destinato a ospitare spazi per la didattica - ha realizzato la struttura, gettata completamente in opera e formata da setti, pilastri e piastre solaio di tipo alleggerito.
La planimetria dell’edificio, che si sviluppa su sette livelli fuori terra e un piano interrato, presenta un andamento curvo e irregolare, con dimensioni variabili anche per quanto riguarda i solai. La geometria articolata e le dimensioni hanno richiesto la suddivisione in tre blocchi indipendenti.
I lavori in carico all’azienda, racconta Di Profio, sono iniziati nel gennaio 2023 e si sono chiusi con l’ultimo getto eseguito il 31 agosto dello stesso anno.
Abbiamo ricevuto i complimenti di TSH per il rispetto del termine di otto mesi stabilito dal cronoprogramma, e ne siamo orgogliosi perché vengono da una committenza esigente
Standard elevati, quindi, non soltanto sul piano dei tempi di esecuzione, ma anche su quello della qualità e dell’organizzazione.
Nella fase dei getti sono state impiegate in contemporanea tre gru sul cantiere: “Il tipo di attività richiede sollevamenti continui e per ogni gru possono lavorare un massimo di 20-25 persone”.
La qualità delle lavorazioni veniva verificata quotidianamente dai tre organi di controllo, ovvero committenza, impresa appaltatrice e direzione lavori.
La sicurezza passa (anche) dalle attrezzature
“La formazione del personale e la voglia di migliorarsi dei nuovi assunti sono aspetti importanti per noi” spiega Di Profio. “Abbiamo terzi e quarti livelli che poi diventano capi squadra. Dopo 60 anni di cantiere, penso di poter testimoniare anche personalmente che l’esperienza è fondamentale. Ma ancora più importante è la sicurezza”.
E per un’azienda come Demacos 2012, il tema è declinato anche e soprattutto attraverso la scelta delle attrezzature provvisionali. Di Profio cita l’esempio di un sistema modulare di casseforme in alluminio a disarmo anticipato, consentito grazie a delle teste a caduta e componenti movimentabili a mano: il CC-4 di Ulma, recentemente acquistato dall’azienda.
“Per me, oltre a essere indicato per solai di grandi dimensioni come nel caso del TSH, è in assoluto il sistema più sicuro: sia in fase di montaggio e getto, perché la posa dei pannelli non lascia vuoti e non c’è rischio di incidenti o cadute, sia in fase di disarmo. La copertura totale della superficie è sempre stata una priorità per noi, anche nel caso di solai in laterocemento più tradizionali o travi ribassate, dove utilizzavo delle tavole. Naturalmente, questi sistemi modulari sono oggi la miglior soluzione possibile, per la rapidità di montaggio e smontaggio, ma, ripeto, soprattutto per la sicurezza”.
Una collaborazione nata sul campo
La partnership tra Demacos 2012 e Ulma si estende anche ad altri sistemi nel cantiere del TSH San Lorenzo, e prende avvio circa tre anni fa con la realizzazione delle strutture di un complesso per uffici in via Oceano Pacifico a Roma, per conto dell’Impresa Percassi. La prima esperienza di utilizzo, tuttavia, è stata in occasione di due cantieri infrastrutturali, quelli per le stazioni San Babila e Vetra della linea M4 della metropolitana di Milano, in cui le attrezzature messe in dotazione dall’appaltatrice Salini avevano lasciato a Di Profio impressioni positive, anche per il livello di assistenza dell’ufficio tecnico Ulma.
Federico Fattorello, tecnico commerciale d’area per Ulma, ci ha parlato della collaborazione ormai consolidata.
“Ci siamo conosciuti nei cantieri milanesi per le stazioni della metro, ma in quel caso Demacos 2012 non era il nostro referente diretto. Il rapporto vero e proprio è nato col cantiere dell’Impresa Percassi a Roma, per cui abbiamo adottato anche scelte progettuali fuori budget, inizialmente non previste da contratto. Ci siamo quindi basati sulla pura fiducia reciproca, che da allora non è mai mancata, così come la sintonia e la disponibilità all’ascolto da parte del cliente: un aspetto non scontato quando l’interlocutore ha una lunga esperienza anche internazionale, come in questo caso”.
Oltre alle casseforme modulari in alluminio CC-4 - che permettono il disarmo anticipato a tre giorni dal getto, lasciando in opera soltanto la puntellazione – l’elemento decisivo per il cantiere del TSH San Lorenzo è stato quello delle protezioni perimetrali ottenute combinando i due sistemi PLR e MBP di Ulma, che hanno consentito a Di Vincenzo e Demacos 2012 di evitare l’utilizzo di ponteggi per tutti gli otto mesi della realizzazione delle strutture: “La scelta nasce innanzitutto dalla difficile reperibilità nel periodo dei bonus edilizi” spiega Fattorello “ma ha comportato anche un notevole risparmio per le due aziende.”
Sulla scelta ha influito inevitabilmente anche l’aspetto morfologico del progetto, con la sua pianta dall’andamento fluido, ma a risultare decisiva è stata la concomitanza tra i vari fattori, incluso quello logistico: “Le protezioni perimetrali si montano una volta sola e poi vengono movimentate” spiega Fattorello.
Nel cantiere del TSH San Lorenzo, i parapetti di protezione reticolare MBP sono stati installati a ogni livello della struttura e utilizzati in combinazione con gli scudi PLR, che, raggiungendo altezze fino a 4,5 / 5 metri, consentivano alle squadre di Demacos 2012 di eseguire anche lavorazioni sul piano senza rischi per l’incolumità.
Gli altri sistemi forniti da Ulma per questo cantiere sono le mensole rampanti BMK per i vani scala esterni, le travi in legno VM-20 a doppia sezione a T per i camminamenti da posizionare sopra alle stesse mensole BMK, e le torri ad alta portata Aluprop per il solaio a doppia altezza.
Fattorello, che ha studiato le soluzioni interfacciandosi sia con Francesco Di Profio sia con il capocantiere dell’impresa Di Vincenzo, spiega come l’impiego dei sistemi di ancoraggio sia dovuto a una variazione del progetto: “Si è deciso di togliere circa metà delle mensole rampanti previste, installandole solo nei pressi dei vani presenti lungo il perimetro esterno, e sostituendole in tutti gli altri casi con le protezioni PLR”.