- INFO POINT
- Di Laura Marcellini
- Stato: Progetto
Una cascata di alluminio e luce
Tasselli urbaniLingang New City, una striscia di terra di 120 chilometri quadrati a sud-est di Shanghai, grande circa un sesto di Singapore, è stata designata da Xi Jinping nel 2018 come la principale area di libero scambio del Paese, da plasmare sul modello di Singapore e Dubai.
É stata pensata per essere un nuovo centro per le industrie tecnologiche di alto livello.
Shanghai ha fissato un obiettivo ambizioso per Lingang New City: entro il 2025 ospiterà oltre 1.000 aziende high-tech, 100 istituti di ricerca e sviluppo sponsorizzati dalle aziende e 8 laboratori competitivi a livello internazionale.
Per attirare ulteriormente i talenti necessari alle imprese hi-tech, il governo della città si è impegnato a estendere la rete di trasporti pubblici ai suoi sobborghi, tra cui Lingang New City, che attualmente è collegata alla metropoli da una sola stazione su una linea della metropolitana. È in fase di progettazione una ferrovia di 26 km che collegherà il sobborgo all'aeroporto internazionale di Pudong.
Una città disegnata su una metafora
Per far fronte all'enorme crescita demografica e industriale di Shanghai, il dipartimento di pianificazione urbana ha indetto un concorso internazionale per la pianificazione di una nuova città portuale che incorpori il porto internazionale per container d'alto mare Yangshan.
Il primo premio del concorso, che si è svolto in più fasi, è stato assegnato allo studio di architettura di Amburgo gmp - von Gerkan, Marg und Partner. La nuova città satellite Lingang New City è destinata a ospitare 800.000 abitanti su un'area di 74 chilometri quadrati e rappresenta, insieme a Chandighar, Brasilia e Canberra, l'unica città di questa portata fondata negli ultimi cento anni.
Il concetto di Lingang New City riprende gli ideali della città europea tradizionale e li combina con un'idea “rivoluzionaria”: invece di un centro ad alta densità, il punto focale sarà un lago circolare con un diametro di 2,5 km e un lungolago di 8 km con una spiaggia balneare alla Copa Cabana nel cuore della città.
Gli edifici culturali e le strutture per il tempo libero sono situati su isole raggiungibili in barca. Il progetto si ispira alla città di Alessandria, una delle Sette Meraviglie del Mondo; la qualità della vita offerta dalla vicinanza all'acqua trae i suoi riferimenti da Amburgo.
L'intera struttura della città si basa sulla metafora di un'immagine di increspature concentriche, formate da una goccia che cade nell'acqua. In linea con questa allegoria, le strutture di servizio sono ordinate in forma di anelli concentrici che si estendono verso l'esterno a partire dal lago centrale Dishui: dal lungolago, passando per il densissimo quartiere degli affari, un parco cittadino circolare di 500 metri di larghezza che incorpora edifici pubblici solitari, fino ai quartieri abitativi a blocco per 13.000 abitanti rispettivamente.
L'anello cittadino tra il lungolago e la cintura verde, il quartiere degli affari, costituisce il centro della vita cittadina. Qui si trova un mix di uffici, negozi, portici, zone pedonali e spazi abitativi densi.
Ed è proprio qui che lo studio di progettazione italiano MMA Projects è impegnato nel seguire la costruzione di una delle due torri principali che affacciano sul lago articolare circolare Dishui.
Progettare con l’emozione
Abbiamo già visto al lavoro i progettisti di MMA Projects (che ha la sede principale a Barlassina, a nord di Milano); se nel precedente articolo ci siamo occupati della realizzazione di una villa a Dubai, oggi raccontiamo del loro team dedicato a un importante progetto proprio nel cuore degli affarti della nuova Lingang New City: si tratta della Torre Plot 25-6 di 100 metri, anche chiamata più poeticamente Waterfall Tower, per la quale lo studio ha fornito servizi di consulenza architettonica. La torre è composta da 20 piani fuori terra, con un piano interrato dedicato ai parcheggi.
Come dimostra anche il concept urbanistico alla base dell’intera maglia strutturale della città di Lingang New City, il mercato cinese richiede ai progettisti un forte valore narrativo, imperniato su archetipi di notevole impatto culturale, declinati attraverso una progettazione che mantenga intatto il concept di base.
Nel caso specifico del progetto della Waterfall Tower, la richiesta del cliente si è concentrata su due principali obiettivi: il primo quello di creare un edificio iconico ed elegante, caratterizzato da una sobria raffinatezza, il secondo progettare una struttura che si integri armoniosamente in un contesto progettuale esistente, mantenendo un carattere iconico che permetta di dialogare con l'altrettanto significativa torre progettata dallo studio Libeskind, che sia da contraltare dimensionalmente speculare (ma con stilemi propri) e generi con la Waterfall una sorta di grande porta di accesso al quartiere stesso.
La torre, alta 100 metri, sorge ad uno degli estremi dell’intera area e si interfacciava, all’epoca della sua progettazione, con uno scenario di altre torri più basse o equivalenti in termini anche di importanza, progettate da altri studi di architettura di caratura internazionale.
Bisognava quindi relazionarsi con il contesto architettonico adiacente senza passare inosservato. Dopo varie prove l’idea della cascata trasformata in architettura si è rivelata l’idea vincente.
La facciata
L'edificio è iconico e senza tempo, capace di coniugare funzionalità ed estetica, si relaziona con il contesto architettonico circostante. L’intero percorso progettuale parte dalla volontà di MMA Project di compiere un lavoro partendo dai volumi della torre; volumi che erano anche un elemento quasi vincolato dalla relazione con l’altro edificio alto del quartiere finanziario.
Fin da subito però viene introdotto il tema dell’acqua (anche come fil rouge con il tema che ispira l’urbanistica dell’intero nuovo complesso urbano); acqua che si concretizza nell’idea iconica della cascata, un archetipo che attraversa nei secoli la cultura cinese in molte delle arti visive e narrative.
La cascata, infatti, nella cultura tradizionale orientale, occupa un ruolo fondamentale nel panorama religioso e simbolico.
Nel progetto di MMA, le facciate sovrapposte della Waterfall Tower e il loro gioco di elementi verticali di differente peso volumetrico, richiamano lo scorrere dell’acqua fra gli spuntoni di roccia del costone da cui la cascata cade; acqua che sgorga con impeto e scende con tutta la sua forza dai monti, modellando le rocce alla sua base, rappresentate nel progetto dal podio quasi scultoreo disegnato come elemento di raccordo della torre con lo spazio urbano a terra.
Grazie a una serie di elementi verticali di vario spessore in alluminio, il progetto delle facciate viene reso più articolato, introducendo un secondo tema caro al mondo tradizionale cinese: la musica.
Gli elementi strutturali verticali che scandiscono la facciata sono infatti immaginati come le corde di un liuto, strumento musicale tipico della tradizione cinese.
Ogni facciata ha un proprio disegno specifico che però diventa parte di un disegno più grande, quando si legge la torre nella sua totalità.
L’idea progettuale prende ispirazione dall’acqua, ma quando si è andati a studiare come le facciate potessero dialogare con il tema dell’acqua si è capito che le facciate della torre potevano essere trattate come uno strumento musicale le cui corde avrebbero definito il movimento degli elementi, da lì il parallelismo con un liuto tipico della tradizione cinese ed il nome “the flow of the music” cioè lo scorrere della musica, così come l’acqua scorre.
Il disegno sulle facciate prende forma dagli elementi verticali che corrono lungo tutta l’altezza della torre e che, a seconda della loro sezione, più stretta o più larga, definiscono le curve che poi caratterizzano il progetto e rendono la facciata dinamica a seconda della posizione del sole durante la giornata. Il dinamismo della facciata è dato, di giorno dal gioco degli elementi verticali che cambiano la propria sezione, e di notte da elementi luminosi progettati da noi che, spostandosi come su di uno spartito, definiscono quelle curve visibili solo di giorno.
Le facciate in vetro utilizzano un 'Curtain wall system', che vanta tripli vetri schermanti solari ultra performanti e sistemi di ombreggiatura in alluminio su misura con sistemi di ombreggiatura verticale. Sul tetto, un sistema di lamelle verticali in alluminio bianco completa l'insieme architettonico.
Tra terra e cielo
Ovviamente quando si parla di una torre di 100 metri di altezza, l’attenzione si pone necessariamente sull’interazione di volumi e facciate con gli elementi circostanti, tema non facile quando occorre relazionarsi contemporaneamente con altri importanti oggetti architettonici e con un tessuto urbano che incorpora elementi simbolici di grande impatto (il lago ad esempio, ma anche i cerchi concentrici dei grandi boulevard di scorrimento che simboleggiano le piccole onde che le gocce di pioggia generano quando cadono in acqua).
In MMA Project non si sono limitati a questo e hanno posto particolare attenzione ad altri due elementi fondamentali di oggetto urbano: il ‘sotto' e il ‘sopra’; non solo, come vedremo, hanno progettato con una plasticità quasi michelangiolesca, il basamento di entrata dell’edificio, ma hanno anche disegnato (e questo è un dato meno scontato nell’architettura odierna) il tetto della Waterfall Tower senza rifugiarsi in semplici stilemi tecnocratici che liquidano la pratica progettuale, lasciando questo luogo in balia degli impianti tecnologici.
Al piano terra, oltre a numerosi negozi e bar, si trovano anche una lobby a doppia altezza e uno spazio multifunzionale dedicato a convegni ed eventi, mentre un ristorante con diverse aree esterne si affaccia sul verde, integrandosi con la piazza sottostante. I restanti piani sono adibiti esclusivamente ad uffici. Dal punto di vista volumetrico, gli elementi che compongono il podio sembrano staccarsi dalla torre e ruotare leggermente su se stessi, posizionandosi a quote diverse.
Le forme morbide di questi volumi richiamano la forma arrotondata dei sassi di fiume, creata dallo scorrere dell’acqua; sempre seguendo la metafora delle gocce d’acqua che cadono, un sistema di curve concentriche che parte dal podio definisce il disegno del verde e della piazza.
Tornando allo studio della facciata, l’imponente pronao d’entrata costituisce un maestoso elemento d'ingresso che accoglie i visitatori e al contempo definisce il radicamento a terra dell’intera torre: con i suoi sei metri di altezza, è un vero e proprio elemento scultoreo ed è realizzato con un materiale d'avanguardia, l'UHPC (Ultra High Performance Concrete), noto per la sua eccezionale efficienza energetica e la sua capacità di modellarsi in varie forme. Le caratteristiche tecniche di questo materiale, ne consentono il getto in casseforme con geometrie estremamente particolari, pur garantendo prestazioni tecniche di resistenza e durabilità elevatissime nel tempo.
Il risultato? Un elemento scultoreo che non solo dirige lo sguardo dei visitatori verso l'ingresso, ma è anche fondamentale per fornire stabilità strutturale complessiva.
Sulla sommità dell’edificio, invece, la copertura è stata oggetto di un accurato studio che non solo ha supportato efficacemente le problematiche impiantistiche, ma ha anche impostato una definizione architettonica della ‘quinta facciata’: è concepita, infatti, come una gabbia che si fonde armoniosamente con i profili diagonali della torre, offrendo una copertura completa per i macchinari e un alloggio per i pannelli solari.
Il sistema di copertura è costituito da una 'gabbia architettonica' con listelli verticali in alluminio bianco progettata sia per coprire i macchinari sottostanti sia per donare una sorta di quinta facciata alla torre durante le riprese del panorama dall’alto. Una parte di questa copertura poi è stata concepita per far sì che vi alloggiassero pannelli solari.
La scelta di progettare in dettaglio anche la copertura, è giustificata considerando che la vista dall'alto è la prima impressione che si ottiene consultando le mappe della città con le moderne tecnologie di ricerca e navigazione.
Tatuaggi di Luce
Il dinamismo della facciata nasce dalla variazione di spessore degli elementi verticali, concepiti come lastre applicate e sovrapposte che creano spazi aperti per terrazzi.
Gli elementi verticali, a seconda della luce, producono diversi effetti visivi sulla superficie esterna dell'edificio. Questa caratteristica è amplificata dalla presenza di corpi illuminanti personalizzati e di tipologie differenti, inseriti nelle lamelle verticali pensati per illuminare la facciata durante le ore notturne. Questa duplice funzione è di grande importanza poiché incarna pienamente l'idea di cascata, evocando un movimento fluido e armonico che discende dolcemente lungo la struttura.
La visione dei 'segni' sulla facciata sarà resa possibile attraverso uno studio dettagliato della tipologia illuminante. I dettagli desiderati sono stati ottenuti utilizzando una scatola di vetro opalino, con base retroilluminata a LED e proiettore sulla parte superiore. Alcuni elementi sono dotati di proiettori rivolti verso il basso in modo che i fasci di luce possano illuminare sia verso l'alto che verso il basso, creando così la curvatura desiderata.
Per la chiusura dei terrazzi è stata utilizzata una strip LED che sottolinea i terrazzi stessi.