- INFO POINT
- Di Matteo Ferrario
- Cosa: Edificio Residenziale
- Dove: Vicenza
- Stato: Cantiere
Rapidità, leggerezza e alte prestazioni per trasformare l’esistente
Edilizia ResidenzialeL’Italia è un Paese che non manca certo di storia né di tradizione, e forse anche per questo assorbe con una certa fatica il cambiamento, in alcuni settori ancora più che in altri: non è un caso che in quello delle costruzioni, pur in piena trasformazione per le competenze richieste e le nuove prospettive dischiuse dalla tecnologia, sia ancora molto in uso la metafora del “mattone”, sinonimo di sicurezza, solidità e ottimo investimento nell’immaginario familiare italiano.
Oggi, tuttavia, viviamo in un mondo e in mercato diverso, in cui la cultura dell’abitare e quella del costruire hanno davanti a sé molte più strade alternative da percorrere, alcune delle quali ancora poco conosciute. E forse è da vedere come un segno dei tempi il fatto che a Vicenza un marchio storico come sia presente come Fassa Bortolo partner tecnologico di riferimento in un cantiere residenziale rilevante per dimensioni e complessità, in cui il “mattone” è del tutto assente.
L’intervento, ormai avviato alla conclusione, riguarda la profonda riqualificazione sismica ed energetica di tre palazzine residenziali, e noi di Promised lands abbiamo avuto l’opportunità di assistere ai lavori, affidati all’impresa locale Due.Dil SRL, servita dalla Epiù SRL
Quella raccontata di seguito, quindi, è una delle storie di cantiere che preferiamo, perché proiettate in avanti.
Due.Dil Srl: dal restauro conservativo alla trasformazione dell’esistente
“Noi siamo un’impresa edile relativamente giovane” si è presentato Luca Maggiolo, Amministratore delegato di Due.Dil Srl, “e stiamo lavorando come general contractor su una decina di cantieri. Il nostro raggio d’azione comprende la città di Vicenza e la sua provincia”. A Maggiolo abbiamo chiesto di descriverci più in dettaglio l’intervento di profondo rinnovamento esterno ed interno che ha interessato le tre palazzine.
Maggiolo “La spinta per questo intervento è nata da un’esigenza di efficientamento sismico e termico di tre edifici residenziali preesistenti, cui è seguito quello energetico, in regime di Superbonus 110 e Sismabonus. Si trattava di una sfida interessante perché il complesso originario, risalente alla fine degli anni Sessanta e destinato in origine agli uffici della vicina base americana, ma inutilizzato da alcuni anni, faceva uso di alcuni elementi prefabbricati precompressi come struttura e presentava dei tamponamenti esterni realizzati con elementi prefabbricati”.
La necessità di una profonda ristrutturazione e riqualificazione, ci ha spiegato quindi Maggiolo, nasce dal fatto che gli immobili in questione, nella configurazione originaria, erano sprovvisti di terrazzi: elemento penalizzante sul mercato, ancor di più dopo il periodo della pandemia e delle quarantene, che ha accentuato l’importanza di certi spazi. “Abbiamo previsto quindi un esoscheletro in ferro, che contribuisce a irrigidire tutta la struttura ricavando balconi con profondità di 1,50 m e lunghezza di 5 m”.
Promised Lands:Parlando invece dell’involucro edilizio: come nasce la scelta di lavorare con un sistema a secco?
Maggiolo “Avevamo già un rapporto di lunga data con Fassa Bortolo per la parte più tradizionale della sua gamma prodotti, quindi intonaci e malte risananti. Abbiamo deciso di puntare sul loro sistema a secco Gypsotech per varie ragioni: innanzitutto la rapidità di esecuzione, la stratigrafia delle pareti che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi a livello termico ed energetico, ma anche la leggerezza di questi elementi, che gioca un ruolo importante nell’efficientamento sismico”.
Il sistema Gypsotech è stato impiegato per tutte le chiusure orizzontali e verticali e le partizioni interne.
Maggiolo “Come ho detto scherzando ai tecnici dell’azienda, potremmo apporre su questi tre edifici il bollino Fassa Bortolo, vista la quantità e la varietà di loro prodotti che sono stati impiegati, da tutto quello che attiene alla tecnologia a secco sino alle finiture a gesso”.
Promised Lands Ha parlato di mercato: qual è stato il responso da parte del pubblico?
Maggiolo “Direi che è stato entusiastico: entro la primavera di quest’anno, quindi ben prima della fine lavori, avevamo già siglato i preliminari di compravendita di 19 appartamenti su 20”.
Promised Lands Come è nata e che tempistiche ha avuto l’operazione?
Maggiolo “Noi siamo partiti nel gennaio 2021 da una situazione già definita a livello autorizzativo dal progettista, arch. Mauro Zanon, che ci ha proposto l’intervento, e dallo strutturista, ing. Giulio Massignan, per quanto riguardava l’efficientamento sismico. Ci siamo naturalmente dovuti confrontare con tutte le difficoltà legate al periodo, in primis rallentamenti dei lavori dovuti all’impatto del Covid sulle maestranze e, successivamente, ai ritardi nelle consegne dei materiali, che hanno riguardato diverse parti della costruzione, tra cui i serramenti".
"Ma al netto di questi ritardi indipendenti da noi, e salvo imprevisti, contiamo di completare e consegnare le tre palazzine nel giro di due mesi a partire da ottobre. L’esperienza accumulata dalle maestranze sulla prima palazzina, come è naturale, sta rendendo molto più agile e rapido il lavoro sulle altre due”.
Promised Lands Per voi si tratta del primo cantiere con impiego di un sistema a secco?
Maggiolo “Sì, anche perché il nostro percorso come impresa è partito da interventi diversi rispetto a questo: noi veniamo dalle ristrutturazioni e dal restauro conservativo. Tra i nostri lavori qui a Vicenza figura, ad esempio, quello su Villa Cariolato, che ospita un importante ristorante ed è stato un restauro conservativo in stretta collaborazione con la sovraintendenza e i vari professionisti".
"Per la posa dei sistemi a secco delle tre palazzine di via Corbetta, ci siamo quindi affidati a un’azienda esterna che ha già operato in cantieri simili a Milano per Expo 2015, maturando una professionalità molto elevata, come abbiamo avuto modo anche noi di riscontrare, vedendoli lavorare qui".
"Aggiungo che nell’area vicentina si tratta di uno dei primi interventi di questo tipo realizzati con sistemi a secco, se non del primo in assoluto, e l’assistenza tecnica dell’arch. Marco De Pieri di Fassa è stata fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi anche sul piano energetico: è stata studiata infatti una particolare stratigrafia che consentisse di sfruttare l’inerzia termica del materiale".
"Anche le consegne del materiale da parte di Epiù SRL sono state puntuali, e alla luce di tutto quello che ci siamo appena detti sul periodo, non è un risultato scontato”.
Un altro aspetto sottolineato da Maggiolo riguardo ai contenuti tecnici dell’intervento è quello della presenza di ventilazione meccanica controllata: “L’abbiamo fortemente voluta, perché lavorare solo sulla scatola edilizia senza dotarla di VMC significa esporre gli appartamenti al rischio della formazione di muffe. Il nostro intento, viceversa, era quello di fornire un’ulteriore garanzia al cliente, senza obbligarlo al ricambio d’aria nei mesi invernali”.
“Siamo stati un po’ matti a non demolire e ricostruire ex novo” scherza, riferendosi ai costi importanti di un intervento sull’esistente come quello compiuto sulle tre palazzine.
Schiavo “È stata la nostra cultura costruttiva a indirizzarci verso questa strada, che, in ogni caso, si è confermata molto efficace, interessante da un punto di vista architettonico e in grado di garantire una qualità elevata".
"Di sicuro è una sfida che senza lo strumento dei bonus non sarebbe stato possibile affrontare a questi livelli. La presenza dell’esoscheletro in acciaio, dei solai collaboranti e della nuova tromba ascensore ci ha permesso di trasformare l’intervento in un effettivo salto di classe certificabile, non limitandoci a un semplice adeguamento sismico".
"Quando si è trattato di concepire l’involucro, invece, avevamo una priorità assoluta: quella di essere il più possibile veloci. E abbiamo avuto la conferma che ci si riesce, ma a patto di avere a disposizione le maestranze giuste, come nel nostro caso”.
Promised Lands Le squadre che hanno lavorato alla posa degli elementi a secco hanno avuto necessità di una formazione ulteriore?
Schiavo “No, abbiamo seguito le specifiche Fassa Bortolo per tutto quello che riguarda le tecniche di posa, ma le maestranze a cui ci siamo rivolti hanno già operato a livello nazionale e internazionale in zone dove esiste già una cultura diffusa della costruzione a secco, quindi erano già preparate".
"La complessità, in questo caso, era più che altro legata al fatto che le pareti fossero composte complessivamente da sette strati di materiale diverso, più i due di lana di roccia all’interno e all’esterno: una stratigrafia importante, che ci permette di inserire i fabbricati in classe A4 e, in teoria, col fotovoltaico e la VMC puntuale in tutti i vani di ciascun appartamento, dovrebbe renderli a costo zero. Per quanto riguarda la parte elettrica, abbiamo un impianto smart, domotico all’85%”.
Anche Schiavo si è soffermato sul problema delle consegne, spiegandoci tuttavia come è stato possibile eluderlo per la parte riguardante l’esoscheletro e l’involucro esterno: “Con la pianificazione e lo stoccaggio. Prima del dicembre 2021 avevamo già in casa tutto il materiale che ci serviva, compreso quello per i sistemi a secco: l’agente di zona [Matteo Busin] ci ha proposto il pacchetto, che abbiamo condiviso, e non ci sono stati problemi a parte ovviamente quello logistico, legato alla quantità di materiale da stoccare”.
Come tutti i sistemi che rappresentano lo stato dell’arte a livello tecnologico e prestazionale, anche quello a secco ha naturalmente un target elevato e deve essere compreso a fondo dal cliente finale cui si rivolge: “Ha dei costi importanti, che lo rendono più adatto a interventi come il nostro, con appartamenti da 100 m2 distribuiti in modo ottimale e in grado di garantire un certo livello di comfort abitativo all’occupante, rispetto invece a un’edilizia di fascia medio-bassa, in cui rischierebbe di non essere capito".
"In generale, va anche detto che però bisogna ancora lavorare molto sulla divulgazione e la comunicazione dei benefici garantiti da certe scelte: non solo per quanto riguarda i sistemi a secco, ma anche per gli stessi bonus, di cui spesso viene messa in evidenza solo la gratuità, senza soffermarsi sui vantaggi ambientali, energetici e di sicurezza”.
Leggerezza, performance e assistenza tecnica: il sistema a secco secondo Fassa
Nel cantiere di via Corbetta, oltre a una serie di prodotti per le finiture interne ed esterne, Fassa Bortolo ha fornito tutti gli elementi costruttivi appartenenti al suo sistema integrato a secco Gypsotech: pareti di tamponamento per esterni, pareti per le partizioni interne tra i locali e i divisori bagno/bagno ad alta resistenza meccanica, controsoffitti interni in aderenza ed esterni in semiaderenza, lastre in cemento EXTERNA LIGHT, lastre in cartongesso GypsoARYA HD e GypsoLIGNUM.
A maggior ragione nel caso di un sistema innovativo come questo, l’assistenza tecnica rappresenta una componente fondamentale. Ma che tipo di servizio viene fornito a un’impresa di costruzioni che sceglie la stessa strada seguita da Due.Dil? Ce lo spiega l’architetto Marco De Pieri, Specialista Assistenza Tecnica di Fassa Bortolo per il sistema a secco di Gypsotech, presente sul posto.
De Pieri “Impresa e Direzione lavori cercavano un partner che fosse in grado di offrire anche una consulenza di tipo progettuale, perché i sistemi a secco, per essere impiegati correttamente, devono rispettare le prescrizioni previste da norma a livello termico, acustico e di statica sismica". "Come area tecnica di Fassa Bortolo, noi forniamo in collaborazione con la DL e i tecnici incaricati questo tipo di assistenza progettuale, verificando i pacchetti costruttivi e rispettando i requisiti: possiamo quindi partire da un capitolato stilato da un progettista esterno, oppure dare a nostra volta dei consigli su come realizzare una parete esterna o un tramezzo”.
Non un semplice affiancamento all’ufficio tecnico dell’impresa o allo studio di progettazione, quindi, ma un contributo attivo al processo, volto a fornire dati certi sulle prestazioni: ad esempio, sul piano dell’isolamento termico, i valori di un pacchetto parete esterna come quelli del cantiere di Vicenza, da poter condividere con il termotecnico.
De Pieri “Per questo progetto abbiamo interagito con lo studio dell’arch. Zanon a fronte delle richieste, proponendo anche in corsa delle soluzioni diverse rispetto a quelle previste in origine a livello di stratigrafia, per ragioni tecniche o di approvvigionamento dei materiali”.
Promised Lands Quali sono state le problematiche maggiori?
De Pieri “Il vantaggio di un cantiere come questo, in cui si riparte dallo scheletro strutturale ripensando completamente le chiusure, è la possibilità di ripartire da zero, come dipingere su una tela completamente bianca. Se quindi, da un lato, questo ci ha facilitato nella risoluzione di ponti termici, la difficoltà è stata quella di legare tra loro i vari sistemi costruttivi impiegati in modo soddisfacente rispetto ai requisiti. Il dettaglio dell’acustica, ad esempio, è un dettaglio da studiare a monte, perché è forse il secondo aspetto che il cliente finale nota dopo quello della finitura”.
Promised Lands Le stratigrafie sono state studiate su misura per questo cantiere: che scelte sono state compiute, più nel dettaglio?
De Pieri “La parete per esterni è a doppia struttura con sette lastre, di cui tre centrali, con impiego di una lastra cementizia EXTERNA LIGHTverso l’esterno, per consentire la successiva finitura, e di lastre ad alta densità per aumentare la resistenza meccanica. Il tamponamento esterno, come dicevo, è cambiato rispetto alla stratigrafia iniziale, perché in considerazione sia della difficile reperibilità dei materiali sia del valore di sfasamento termico desiderato, abbiamo deciso insieme al termotecnico di aumentare il peso della parete inserendo più lastre di cartongesso, rendendola ancora più performante".
"All’interno, per il divisorio fra camera e bagno è stata impiegata una doppia lastra, in previsione dell’applicazione di rivestimento ceramico o altro".
"Fra camera e soggiorno, invece, è presente una singola lastra GypsoLIGNUM, più pesante e più performante, che permette l’applicazione di carichi più elevati e un isolamento acustico maggiore. Le lastre GypsoARYA HD, impiegate anch’esse all’interno, captano la formaldeide trasformandola in composti organici stabili e non nocivi per la salute”.
Una parte importante dell’offerta Fassa riguarda anche la formazione e l’affiancamento: “Oltre alla consulenza progettuale” continua De Pieri “è previsto un servizio di avvio squadra, che consiste in una giornata o due di affiancamento in cui forniamo indicazioni e input importanti su come procedere nella posa. Naturalmente, quando si tratta di sistemi come quello a secco, l’applicatore non può essere un neofita ma deve essere già dotato di un bagaglio di esperienza adeguato: soprattutto per tamponamenti esterni e il dettaglio dell’interpiano, installare pareti a secco non è semplice e l’operatore deve essere già specializzato, come le squadre impiegate in questo cantiere”.
“Servizio, prestazioni e soluzioni” ci racconta Daniele Cappello, Capo Area di Fassa Bortolo: “questi sono gli aspetti a cui guarda in modo particolare il nostro interlocutore finale e su cui ci concentriamo nel nostro lavoro".
"Fassa Bortolo, avendo 15 sistemi integrati, permette un’ampia scelta e una grande completezza al distributore che si affida alle nostre soluzioni: si va dalle malte di allettamento per la costruzione ai molteplici sistemi di finitura, che siano in terra umida o sistemi a secco come in questo caso. La rivendita, il committente, l’impresa o l’artigiano si affidano a noi per questo".
"Si tratta del valore aggiunto che l’azienda ha voluto portare nel territorio, sia nei punti vendita delle rivendite specializzate sia quando abbiamo un unico interlocutore in cantiere: un agente che segue un territorio, che diventa un referente per tutti i sistemi integrati, in grado di seguire le imprese nell’intero percorso dei lavori e offrire una garanzia totale della struttura attraverso dei pacchetti certificati".
"Ogni ciclo di materiali Fassa è abbinato a delle prescrizioni applicative, e noi siamo sempre pronti a vigilare per assicurare al cliente che vengano rispettate, attraverso l’agente di zona (che copre un territorio di circa 20-25 comuni, offrendo una consulenza specialistica su tutti e 15 i sistemi integrati Fassa Bortolo), l’assistenza tecnica e il sottoscritto”.
Promised Lands Il vostro è anche un lavoro di comunicazione del prodotto e delle sue caratteristiche. A che punto è il processo di assimilazione del sistema a secco da parte del mercato?
Cappello “Come per altri sistemi innovativi, anche su questo bisogna lavorare per far comprendere i benefici. Di certo la crescita del sistema a secco continua. Sul mercato italiano, ogni anno, siamo in grado di offrire una scelta più ampia e flessibile di strutture, soprattutto in ambito indoor: tramezzature, controsoffitti, ecc".
"I vantaggi sono molteplici: versatilità, lavorabilità, minor presenza di materiale di scarto e assenza dei tempi di maturazione richiesti invece dai sistemi tradizionali. Naturalmente questi ultimi continuano a rappresentare l’80% del mercato, a fronte del 20% coperto dal secco, e non è ancora stato sfatato del tutto il falso mito della minor resistenza delle pareti a secco, viste a torto come elementi costruttivi meno solidi in quanto leggeri. Ma si tratta di un pregiudizio destinato a scomparire, di pari passo con la crescita della quota di mercato, che continuerà senz’altro”.
A Matteo Busin, Tecnico commerciale di zona Fassa Bortolo, abbiamo chiesto invece come è nata la collaborazione che ha portato l’impresa vicentina Due.Dil SRL a puntare in modo così esteso sul sistema Gypsotech.
“L’idea è nata da un cantiere a cui abbiamo collaborato in precedenza, per un’abitazione personale di Oscar Fioretto, una figura professionale già in rapporti di lavoro con la rivendita Epiù Srl. La soluzione del sistema Gypsotech aveva dato dei risultati soddisfacenti nel suo caso, e in una serie di incontri tecnici con gli studi l’abbiamo riproposta con riscontri favorevoli a Due.Dil Srl, per poi assisterla in tutte le fasi”.
Un caso positivo di passaparola, quindi, ma anche di un banco di prova stimolante: “Nella mia zona, questo è senz’altro il più importante cantiere nell’ambito dei sistemi a secco”.
Epiù S.r.l.: esperienza pluridecennale sul territorio e legame con Fassa
Giovanni Scalco, Amministratore Delegato della rivendita Epiù Srl, ci ha presentato la storia dell’azienda.
Scalco: “Epiù Srl nasce nel 2008 dalla fusione di tre aziende familiari del territorio veneto, con esperienze maturate a partire dagli anni Quaranta-Cinquanta. Alla fine del 2016 è uscito un socio e sono rimaste le famiglie Scalco e Fantinato, con gli attuali 15 punti vendita nelle province di Vicenza, Venezia, Padova e Treviso".
"Operiamo a 360 gradi nel campo dell’edilizia, coprendo sia gli ambiti tradizionali sia quello dei sistemi a secco, in cui siamo molto presenti come in questo caso, che quello del colore (cui è dedicato in modo specifico il punto vendita di Cittadella). Abbiamo 16 agenti che coprono il territorio e consegniamo direttamente con nostri mezzi di terra e di acqua”.
Con Francesco Bertirossi, Tecnico Commerciale di Epiù e referente per il cantiere di via Corbetta, si è parlato della partnership con Fassa Bortolo, che nasce da lontano: “Lavoriamo con loro da oltre trent’anni, addirittura da un’epoca precedente alla fusione, quando la società era la Scalco Antonio Srl”.
Si tratta quindi di un legame storico, che ha conosciuto diverse fasi, dettate anche dall’evoluzione della gamma prodotti Fassa. “Siamo cresciuti in parallelo, adottando prodotti che loro ci proponevano di volta in volta, e continuiamo a farlo anche in casi come questo” prosegue Scalco.
“Una caratteristica di Fassa è quella di operare con standard qualitativi molto alti e certificati, dedicando molto spazio alla ricerca: con loro non si sbaglia, perché offrono prodotti affidabili e facili da posare. Il fatto, poi, che la loro gamma si sia estesa sempre di più, fino a comprendere sistemi come Gypstotech, ci permette di ampliare la nostra offerta ed è per noi molto importante”.
Un’altra prerogativa del rapporto tra Epiù e Fassa viene sottolineata da Bertirossi e consiste nella presenza capillare e strutturata sul territorio. “C’è uno scambio continuo tra la nostra rete e la loro, alla ricerca di soluzioni puntuali in grado di soddisfare il cliente”.
Dopo la pausa imposta dal Covid, l’azienda conta di riprendere a breve anche a organizzare open day e incontri formativi rivolti a professionisti e imprese, particolarmente importanti nel caso di tecnologie innovative e in crescita, ma non ancora apprezzate quanto meritano, come quella a secco.
“Le cose stanno già cambiando da alcuni anni” precisa comunque Bertirossi, “con l’avvento delle costruzioni in legno e il successivo passaggio all’acciaio. L’impiego di lastre in stratigrafia, e anche il progressivo ampliamento delle possibilità di scelta, consente adesso di offrire livelli di comfort davvero notevoli soprattutto nei momenti in cui le nostre difese immunitarie sono più basse, cioè quando dormiamo”.
“Francesco ha affiancato i progettisti e il tecnico commerciale, mettendo a disposizione la sua professionalità e la sua esperienza” ha concluso Scalco. “In un cantiere possono presentarsi vari tipi di problematiche, anche legate alla stratificazione degli elementi e alla gestione dei ponti termici, ed è importante che ogni componente del team di lavoro sia pronto a intervenire. Anche la programmazione, l’analisi del cantiere e il fatto di giocare d’anticipo sono stati importanti per garantire i tempi di consegna”.