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- Di Matteo Ferrario
Scuole, innovazione e PNRR: voce agli attori della filiera
Edilizia TerziariaSi è svolto lo scorso 27 giugno alle Officine del Volo, spazio milanese ricavato in via Mecenate dalle storiche Officine Aeronautiche Caproni, un convegno dal titolo “Innovazione, edilizia e PNRR”, organizzato da Promised Lands in collaborazione con lo sponsor Kömmerling, azienda produttrice di profili in PVC per porte e finestre, dal 2003 parte del profine Group.
L’evento è stato pensato per sottolineare il valore della filiera delle costruzioni nelle sfide legate al PNRR, e fare il punto insieme agli attori principali – progettisti, imprese, produttori di materiali e tecnologie - su un tema di stretta attualità: l’abbattimento dell'impronta energetica negli edifici scolastici italiani, nuovi o interessati da interventi di ristrutturazione.
Per il numero degli interventi previsti nel nostro Paese, ma anche per la stessa natura delle attività che ospitano, gli spazi per la scuola richiedono un approccio specialistico e interdisciplinare allo stesso tempo. Sarà quindi fondamentale il dialogo tra i vari player, ma anche tra questi e le committenze.
Tale orientamento è stato seguito anche nella scelta dei relatori dell’incontro, moderato dal Direttore generale di PromisedLands Silvano Lova, con la presenza di una delegazione dello sponsor ad accogliere relatori e pubblico.
Adelina Luiza Cazacu, Responsabile marketing e comunicazione di profine Italia, e Maurizio Mazzurana, Product manager di Kömmerling, hanno posto l’accento sull’ecocompatibilità e la circolarità che caratterizzano sia il processo produttivo sia il prodotto finale di un marchio pionieristico nell’estrusione del PVC, mentre Silvia Ruzza, Coordinatore commerciale profine Italia, ha parlato della nuova divisione pannelli.
Nel corso della serata si sono succeduti gli interventi dell’architetto Lorenzo Albai, Partner e Proposal manager dello studio Settanta7, e dell’ingegnere Luca Pavoni, Responsabile ufficio tecnico dell’impresa Pavoni S.p.A., presenti in veste di relatori insieme a Mauro Papagni, Innovation manager di Evoside, che, sempre in un’ottica di sostenibilità ed efficienza energetica, ha parlato di materiali a cambiamento di fase.
L’opportunità del PNRR: numeri, scenari e idee progettuali
Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta un’opportunità unica di crescita per molti settori, ma anche una sfida impegnativa, che richiede una messa a sistema delle risorse e delle professionalità.
Gli investimenti sulla scuola corrispondono complessivamente a 30 miliardi di euro, un 15% del totale del PNRR, e investiranno molti ambiti, dal cablaggio degli edifici alla ricerca, ma volendo restringere il campo all’argomento affrontato dai vari relatori nel corso della serata, c’è un numero che da solo sintetizza in modo efficace la portata del compito che attende il comparto italiano delle costruzioni: 2,6 milioni di m2 di spazi per la didattica da risanare o ristrutturare.
212 sono invece le scuole di nuova costruzione, per cui nel 2022 è stato indetto dal Ministero dell’Istruzione un concorso riguardante scuole di diversi ordini, con uno stanziamento totale di 1 miliardo e 189 milioni di euro.
Voce ai progettisti: Settanta7 racconta la propria esperienza con PFTE e cantierizzazione
E proprio dal dato relativo ai nuovi istituti prende avvio Lorenzo Albai di Settanta7 nel suo intervento, per introdurre sette progetti di scuole curati dallo studio, appunto nell’ambito del PNRR. Settanta7 è una realtà nata a Torino 15 anni fa ma con uffici anche a Milano, Tirana, Lione e Lisbona, e con un’esperienza ormai consolidata in fatto di edifici pubblici: circa 250 progetti realizzati in totale.
Il fil rouge di quelli per istituti di vari gradi presentati da Albai - al netto della varietà di proposte architettoniche, tra cui spicca per dimensioni e iconicità la cittadella scolastica di Castel Volturno - è da individuare in alcuni elementi ricorrenti: il contenuto innovativo, la flessibilità, la sicurezza e la sostenibilità.
Quando si parla di opere del PNRR, la prima preoccupazione comune a tutto il settore riguarda i tempi, in particolare quelli di cantierizzazione. Sollecitato sull’argomento, Albai ha ricostruito l’iter a partire dalle fasi concorsuali: “Si è trattato di una grande sfida per noi. Abbiamo superato varie fasi di selezione, che hanno portato a restringere il campo ai primi cinque progetti e poi al vincitore. Il responso ci è arrivato nel dicembre 2022, dopodiché abbiamo dovuto presentare nel giro di un mese i PFTE (Progetti di Fattibilità Tecnica ed Economica) al Ministero, che li ha trasmessi alle stazioni appaltanti".
"Noi ci siamo impegnati al massimo per seguire le amministrazioni in questa corsa e far sì che non perdessero i fondi: un timore ovviamente condiviso da tutti. Siamo stati quindi in grado di sviluppare questi progetti in tutte le fasi, dando la possibilità alle amministrazioni di indire le gare per le imprese nei tempi confermati, ovvero entro il giugno 2023. A partire dall’inizio del 2024 sono stati consegnati tutti i cantieri: ce ne sono alcuni che hanno due o tre mesi di vita, e altri che sono più avanti, come ad esempio la scuola media di Castel Maggiore, in cui si stanno già montando le strutture".
"Bisogna anche tenere presente che, in una scuola come quella che abbiamo progettato a Feltre, per un importo complessivo dei lavori di circa 20 milioni, è presente una struttura in legno che nel giro di tre mesi viene montata e fissata: questa è una certezza importante che abbiamo, e che contribuisce al rispetto delle tempistiche”.
Lorenzo Albai riconosce che per affrontare uno sforzo simile con un cronoprogramma così compresso occorra uno studio particolarmente strutturato e dotato di grandi risorse, fatto mediamente meno frequente sul territorio italiano rispetto allo scenario internazionale degli studi di architettura. Tuttavia, sottolinea anche il vantaggio competitivo rappresentato dall’abitudine a investire molto nell’innovazione e nel software.
“Lo scouting di nuovi materiali e tecnologie sul mercato è facilitato dal fatto che siamo conosciuti, e quindi spesso sono gli altri a cercare noi” racconta Albai. “In ogni caso si tratta di un aspetto che, come il resto del processo, nel nostro studio viene affrontato attraverso il BIM: chi gestisce questa parte si occupa anche di trasferire in tempo reale le quantità del modello in computo. Ogni elemento ha la sua etichetta su cui vengono riportati marca, modello e dettagli”.
Riguardo al rapporto della filiera col BIM - un punto fermo del metodo di lavoro di Settanta7 ormai da diversi anni - Albai accoglie come un segnale incoraggiante il progressivo abbassamento del limite inferiore di importo lavori oltre il quale diventa obbligatorio, e cita l’Agenzia del Demanio come uno dei clienti più esigenti in materia.
Il punto di vista dell’impresa: Pavoni spa
Luca Pavoni ha portato nel confronto il punto di vista di un’impresa di costruzioni, impegnata a propria volta in vari cantieri di scuole del PNRR. Pavoni spa è una storica realtà bresciana, attiva da oltre sessant’anni e specializzata in edilizia industriale, residenziale e commerciale, infrastrutture pubbliche e bonifiche.
“Quello di cui sono venuto a parlarvi è l’altro lato della medaglia” ha esordito Pavoni, introducendo l’argomento delle oltre 25 commesse affidate all’impresa nell’ambito del PNRR, di cui un 60% costituito da ristrutturazioni e il restante da 40% edifici di nuova costruzione: ospedali, case di comunità, opere civili per impianti tecnologici e, restando sul tema del convegno, scuole primarie e secondarie.
Se quella riportata da Albai per studio Settanta7 è un’esperienza molto sfidante ma finora in linea con le aspettative, Pavoni ha preferito evidenziare nel suo intervento le criticità che si sono presentate nelle varie fasi, a cominciare da quella riguardante l’appalto.
“La maggior parte delle opere che ci siamo aggiudicati sono appalti integrati, e ci troviamo spesso ad affrontare problemi di fattibilità tecnico-economica di varia natura”. Luca Pavoni fa riferimento alla lacunosità di PFTE e progetti, spesso da rivedere e in alcuni casi da stravolgere, ma anche alla mancanza dei requisiti minimi normativi a livello di spazi, acustica ed efficientamento energetico, e una generale difficoltà a restare nei quadri economici di partenza.
“Le scuole di cui ci stiamo occupando noi come impresa rientrano in una fascia di importi da un minimo di 3 a un massimo di 7-8 milioni di euro” racconta. “Parliamo di istituti dalle dimensioni contenute, per cui i budget si sono rivelati da subito piuttosto risicati per quanto riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva. Un altro problema che abbiamo osservato, comune agli interventi in ambito ospedaliero, è una certa mancanza di comunicazione con l’utente finale (direzioni scolastiche e sanitarie)”.
Pavoni cita come esempio una scuola del comune in cui ha sede l’impresa, Vobarno (Bs): un intervento da circa 4 milioni di euro, per cui alcune esigenze sono state comunicate solo in una fase ormai molto avanzata dei lavori.
In un quadro generale così vincolato a livello di budget e di tempistiche, la fase di esecuzione delle opere richiede a propria volta sforzi imponenti a livello di logistica e cantierizzazione, ma anche una capacità di adattamento dell’impresa alle varie tipologie di intervento.
Sul tema, particolarmente caldo e dibattuto in questi ultimi anni, del rispetto dei CAM (Criteri Minimi Ambientali), il relatore lamenta un’incompatibilità tra progetto e disponibilità dei materiali, e un difficile allineamento tra le voci del prezziario, legge 10 e mercato.
“Le tempistiche previste per il rilascio del SAL (Stato avanzamento lavori) nella documentazione di gara e nel contratto di appalto” continua Pavoni “hanno richiesto anche uno studio accurato dei flussi finanziari”. Un aspetto che esce particolarmente penalizzato dai quadri economici, già limitati in partenza e saturati dalla progettazione esecutiva, è quello della gestione imprevisti: “In particolare nel caso delle ristrutturazioni” spiega Pavoni “la mancanza di indagini preliminari può portare a delle sorprese, soprattutto in materia ambientale”.
Ma a prescindere dalle criticità che si presentano, anche quella raccontata da Pavoni spa è la storia di una sfida che richiede molto sul piano della formazione delle maestranze e dell’organizzazione interna all’azienda: “Abbiamo un ufficio PNRR dedicato alla gestione delle richieste agli enti, agli invii di materiale, alla rendicontazione, alla ricerche di mercato in tema di materiali conformi ai CAM e soluzioni per il rispetto del principio DNSH”.
Il significato di quest’ultimo acronimo è “Do Not Significant Harm”, ovvero non recare danno all’ambiente: requisito fondamentale per accadere ai finanziamenti del Dispositivo per la ripresa e la resilienza del NextGenerationEU, ma, come hanno confermato gli interventi dei vari player al convegno di Milano, anche il vero obiettivo di fondo delle best practice di oggi e di domani.
Nota della Direzione
Nella sfida del PNRR, che per essere vinta deve vedere giocare un ruolo dinamico e proattivo da parte delle imprese di costruzione e dei progettisti, possono rappresentare un ruolo chiave i produttori di materiali, soprattutto quando questi hanno una visione allineata ai valori ESG e, quindi, utile a generare una filiera costruttiva dinamica nei settori strategici del rispetto ambientale, dell'abbattimento delle emissione di gas alteranti in atmosfera sia durante il cantiere sia durante l'intera vita utile dei manufatti.
Per questo abbiamo accettato di buon grado la proposta di Kömmerling Italia, che fa parte di Profine Group, di realizzare un convegno dedicato alla filiera delle costruzioni di fronte alle sfide del PNRR. Profine è all'avanguardia nella produzione di profili in PVC per realizzare serramenti di alta qualità e collabora con un qualificato gruppo di serramentisti su tutto il territorio italiano.
Ridurre la dispersione energetica degli edifici, quelli da riqualificare e quelli nuovi, è, infatti, la sfida che vedrà impegnate l'Italia e l'Europa nei prossimi 30 anni e in questa sfida svolgono un ruolo chiave i serramenti; si tratti di facciate continue o di elementi singoli, rappresentano il fattore critico del paramento murario e gli obiettivi dell'evoluzione tecnologica sono quelli di realizzare elementi sempre più performanti che ci portino entro al 2050 ad avere un patrimonio costruito a emissioni 0 o quasi.
Una sfida titanica che richiede capacità di investimento, volontà di innovazione, ottica di collaborazione di filiera, doti tutte queste che, nella nostra collaborazione con il personale di Kömmerling italia, abbiamo riscontrato non solo nelle parole, ma anche nei prodotti finiti che escono dalla fabbrica italiana di Bosaro, in provincia di Rovigo.
Altro tema importante accanto alla ecostenibilità, quello della riciclabilità: nei profili prodotti da Kömmerling già ora trovano spazio importanti percentuali di materiale riciclato, con obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro.
Rispettare l'ambiente a nostro avviso è ormai un obiettivo imprescindible, occorre però farlo senza pregiudizi ideologici, concentrandoci sul traguardo e non sul percorso da seguire (che non è detto sia unico).
Silvano Lova, direttore generale di Promisedlands